Benetton sono pronti a lanciare un’Opa per il controllo di Atlantia ?
I Benetton sembrano essere intenzionati a proteggere il proprio controllo su Atlantia e a ritirare la società da Piazza Affari.
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I Benetton sembrano essere intenzionati a proteggere il proprio controllo su Atlantia e a ritirare la società da Piazza Affari. I segnali sembrano esserci tutti.

Altra cosa che appare certa in questa situazione sono le voci di corridoio che si rincorrono e che raccontano di come Edizione, la holding dei Benetton che ha attualmente il 33,1% della società sopracitata, possegga già diversi alleati sui quali poter contare. Il primo in ordine d’importanza è sicuramente Blackstone, il quale conosce bene Atlantia, essendo uno dei componenti della cordata che ha rilevato Aspi o Autostrade per l’Italia e che il 5 maggio prossimo pagherà gli 8 miliardi dell’operazione appena citata.

Non vi sono ancora annunci ufficiali, ma a quanto si sussurra, in compagnia di Blackstone dovrebbero esserci, vicini ai Benetton, anche il fondo di Singapore Gic che possiede l’8,29% di Atlantia e Fondazione Crt, che ne detiene il 4,5%. Si parla in modo insistente, seppure ancora teorico, di una newco formata da Benetton, Fondazione Crt e Gic che avrebbero insieme la maggioranza di Atlantia passando al 51% dall’attuale 46% totale  con Blackstone come socio di minoranza.

Ritirare Atlantia dalla Borsa possibile intenzione

Il successo dell’Opa dovrebbe in teoria essere condizionato al raggiungimento del 90% per poi procedere al ritiro di Atlantia dalla Borsa. Una mossa questa che si renderebbe necessaria per evitare che la società finisca nelle mani di altri fondi private equity che hanno già mostrato interesse come Gip, già azionista di Italo e Brookfield, attualmente socio di Abertis nella rete autostradale del Brasile che può fare affidamento su Florentino Perez, possessore del 49,9% di Abertis attraverso Acs.

Di contro, sulla stessa linea, si parla anche di un possibile riavvicinamento di tutti i protagonisti intorno ai Benetton che manterrebbero i propri diritti di governance e la gestione italiana di alcune infrastrutture come Aeroporti di Roma dove il Governo avrebbe possibilità di “bloccare” l’operazione attraverso l’uso del Golden Power. Va sottolineato, al momento si tratta solo di indiscrezioni, nulla di ufficiale.

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