Boccata d’ossigeno per le Pmi che scommettono su innovazione e internazionalizzazione
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Il tanto invocato Piano europeo Juncker sblocca i fondi per le piccole e medie imprese con la la firma ieri a Roma di un’intesa tra la Banca europea degli investimenti, Cassa depositi e prestiti, Sace e il ministero del Tesoro . Un accordo anticipato nel forum del Sole 24 ore con i vertici di Cdp di sabato scorso che si concretizza in due contratti di garanzia – «InnovFin» e «Cosme» – attraverso i quali le banche potranno erogare crediti alle Pmi fino a 1 miliardo di euro, a condizioni economiche vantaggiose. A favorire questo credito agevolato saranno infatti sia la garanzia Cdp-Sace che la controgaranzia del piano Juncker (attraverso il Fondo europeo per gli investimenti strategici, “cuore” del piano Ue).
«Molto soddisfatto» il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, che nelle settimane scorse sottolineava il rischio che il Piano Juncker imboccasse una “deriva burocratica”: «L’Italia ha sempre sostenuto questo piano e l’importanza di una ripresa degli investimenti pubblici e privati per la ripresa dell’economia in Europa». «Adesso – conclude – è importante che le imprese italiane utilizzino l’opportunità costituita da questa filiera italiana del credito cui partecipano la Cdp, Sace e le banche associate all’Abi». «Siamo fiduciosi – aggiunge l’amministratore delegato di Cdp, Fabio Gallia – che quest’accordo produrrà risultati tangibili in futuro rafforzando l’impegno di Cdp nel promuovere la crescita dell’imprenditoria italiana». Per il Direttore generale dell’Abi, Giovanni Sabatini, continua con questo protocollo «la positiva e fattiva collaborazione dell’Abi con Cdp, già sperimentata con successo nel supporto alle imprese durante la crisi e ora orientata a rafforzare la ripresa, sfruttando tempestivamente e al meglio le potenzialità del Piano Juncker». Con il protocollo l’Abi si impegna in particolare a diffondere il nuovo prodotto «2i per l’impresa – Innovazione&internazionalizzazione» che punta ad agevolare gli investimenti di circa un migliaio di imprese nell’innovazione e nei loro sforzi a internazionalizzarsi.
In particolare lo strumento «InnovFin» fornirà nei prossimi due anni garanzie sui prestiti bancari a imprese innovative, con il sostegno di una controgaranzia fornita dal Fondo europeo degli investimenti a valere sugli stanziamenti del piano per la ricerca «Horizon 2020». Questa operazione dovrebbe generare un portafoglio di prestiti fino a 600 milioni di euro favore di oltre 300 imprese nei prossimi 2 anni con capitale di debito che dovrebbe essere ricompreso tra 25mila euro e 7,5 milioni . Lo strumento europeo è destinato come detto a Pmi innovative e midcaps di piccole dimensioni (fino a 499 dipendenti).
L’accordo Cosme fornisce a Cdp e Sace una controgaranzia che consentirà di sostenere gli investimenti delle Pmi scarsamente servite in Italia dal punto di vista del credito. L’operazione dovrebbe generare un portafoglio di prestiti fino a 400 milioni per oltre 500 imprese.
«I due accordi appena firmati – ha spiegato ieri il vicepresidente della Commissione Ue Jyrki Katainen, responsabile per l’occupazione, la crescita, gli investimenti e la competitività – avranno un impatto reale sulle piccole imprese in Italia, che sono la spina dorsale dell’economia. L’Unione europea garantirà i prestiti fino a 1 miliardo, in Italia si sentiranno così gli effetti positivi del piano di investimenti europei».
Nelle prossime settimane il ministero dell’Economia – avverte ancora la nota diffusa ieri dal Mef – si impegnerà a promuovere «l’attivazione di ulteriori piattaforme per le imprese ai sensi del piano Juncker, che coinvolgano la Cdp nel suo ruolo di Istituto nazionale di promozione (Inp) all’interno delle stesso piano».

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