Cala mediamente la tassa sui rifiuti
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La Uil Servizio Politiche Territoriali, come ogni anno, ha preso in esame l’andamento della tari in Italia, prendendo come esempio una famiglia di 4 persone con una casa di 80 metri quadri ed un reddito Isee di 17.812 euro. Il risultato: scende un po’ nel 2017 il peso della Tari, la tassa sui rifiuti nata nel 2014 per la quale le famiglie italiane spenderanno quest’anno una media di 295 euro a fronte dei 300 del 2016.

In quattro anni la tassa è aumentata dell’1,1% anche con grandi differenze tra un comune e l’altro. Tra le grandi città, infatti (tutte sopra la media, tranne Firenze, Palermo e Bologna) a Roma si è registrato in 4 anni un calo del 4,7% (da 322,86 a 307,75); a Milano un lieve aumento dello 0,5%; a Torino l’aumento più consistente, il 34,1%, da 245,01 euro a 328,55. A Palermo il calo più forte, il 10,9% con una tariffa scesa a 273,76 euro dai 307,40 di 4 anni fa.

Sempre tra le grandi città inoltre, la tariffa più bassa è a Bologna dove si spendono in media 228,50 euro; la più alta Reggio Calabria con 460,64. «In valori assoluti nel 2017 – spiega il segretario confederale Guglielmo Loy – il costo maggiore si registra ad Agrigento con 474 euro l’anno; a Pisa se ne pagano 473 euro; a Benevento 470 euro; a Siracusa 466 euro; a Salerno 462 euro. Il podio per le città più economiche spetta a Belluno (149,79 euro), Novara (165,48), Macerata (175,38).

In questi tre anni gli aumenti più consistenti si sono registrati complessivamente a Matera (+49,4%), Cremona (+43,4%), Brindisi (+40,4%), Torino (+34,1%), Ascoli Piceno (+28,8%). Le diminuzioni più forti invece ad Avellino (-15,9%), Pavia (-13,4%), Belluno (-12,6%); Macerata (-12,3%); Palermo (-10,9%). Nel corso dell’ultimo anno infine, la Tari è aumentata in 37 città tra cui Torino, Genova, Venezia, Firenze e Bari; e rimasta stabile in 25 città, tra cui Napoli, Bologna, Cagliari e Reggio Calabria; ed è diminuita in 38 città, tra cui Milano, Roma e Palermo.

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