Calcio in tv, nuova campagna contro i pirati
Ascolta la versione audio dell'articoloCon l’inizio del capionato di calcio, ripartono le misure del Governo per tentare di arginare il fenomeno della pirateria. «Sto lavorando, anche in collaborazione con Agcom, ad una nuova campagna di comunicazione istituzionale contro la pirateria digitale, perché questo grave problema si può risolvere con l’impegno di tutti», ha evidenziato in…

Con l’inizio del capionato di calcio, ripartono le misure del Governo per tentare di arginare il fenomeno della pirateria. «Sto lavorando, anche in collaborazione con Agcom, ad una nuova campagna di comunicazione istituzionale contro la pirateria digitale, perché questo grave problema si può risolvere con l’impegno di tutti», ha evidenziato in una nota il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’informazione e all’editoria, Alberto Barachini, «la preoccupazione del mondo dell’informazione, dello sport, dell’audiovisivo è ancora alta, in attesa che sia efficace a tutti gli effetti la legge contro la pirateria approvata l’8 agosto scorso che, tra le altre misure, dà all’Agcom il potere di intervenire con immediatezza per oscurare i siti che trasmettono illegalmente eventi in diretta. La legge stabilisce, infatti, che entro 30 giorni dall’entrata in vigore debba essere convocato un tavolo tecnico della piattaforma tecnologica che gestirà l’oscuramento dei siti pirata».

Caso Rubiales, si dimette presidente comitato calcio femminile Spagna

Tavolo antipirateria ai primi di settembre

Per il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’informazione e all’editoria «l’inizio del campionato rende necessaria e urgente una rapida conclusione dei lavori del tavolo che verrà convocato ai primi di settembre, perché l’Agcom abbia tutti gli strumenti per fermare all’istante chi continua a depredare il lavoro di interi settori danneggiati gravemente da questa piaga che si alimenta anche della scarsa consapevolezza. Il nostro nuovo spot – ha rimarcato Barachini – mira proprio a questo, ad accrescere la comprensione della pericolosità di questo fenomeno per il mondo del lavoro e per l’informazione».

Facebook
Twitter
LinkedIn
Pinterest
Reddit
Tumblr
Telegram
WhatsApp
Print
Email

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

ALTRI ARTICOLI