Accordi sull’ espansione delle energie rinnovabili, ma anche sull’addio del carbone. Sembra sciolto il nodo più complicato del vertice tra i 7 ministri dell’Ambiente e dell’Energia che si conclude oggi.
Nel comunicato finale della 3 giorni diplomatica ci sarà anche “una forte enfasi sulla protezione del clima, sulla protezione della diversità biologica e anche un impegno contro l’inquinamento da plastica”, ha aggiunto Lemke. Tra le altre misure approvate, i paesi del G7 hanno deciso di anticipare a quest’anno la World Conservation Conference, in modo da affrontare rapidamente anche in sede di G7 il tema della protezione degli oceani.
Per capire quali sono esattamente i contorni dell’accordo sull’addio al carbone, bisognerà aspettare la pubblicazione del comunicato finale, attesa entro la giornata di oggi. Fino a due giorni fa, la bozza usava questo linguaggio: “Ci impegniamo a eliminare gradualmente la produzione nazionale unabated di energia elettrica da carbone e la produzione di calore non industriale da carbone entro il 2030″.
Bisognerà quindi vedere se “accordi e dichiarazioni molto specifichi” significa che è sopravvissuta la data del 2030 e se non ci sono stati ulteriori allentamenti nella formulazione del comunicato. Nella prima versione il riferimento all’“unabated” significa che sarà ancora possibile costruire impianti a carbone, a patto che siano dotati di tecnologie per il recupero e lo stoccaggio della CO2.