Che cos’è la cessione del quinto per dipendenti e pensionati ?
La cessione del quinto per dipendenti e pensionati è un particolare tipo di prestito personale, destinato a lavoratori dipendenti e pensionati.
È un finanziamento che puoi richiedere per bisogni personali che riguardano la vita privata e familiare come, ad esempio, l’acquisto di un’auto, di un televisore, di un corso di formazione o per necessità di denaro liquido.
Questo tipo di finanziamento prevede l’obbligo di un’assicurazione per garantire il pagamento del debito residuo in caso di perdita del lavoro o di decesso del titolare. Chi richiede la cessione del quinto ha tutte le tutele e i diritti previsti dal credito ai consumatori qualunque sia l’importo del finanziamento.
Come funziona?
Che tu sia un lavoratore pubblico o privato oppure un pensionato, la legge ti permette di restituire la somma avuta in prestito cedendo al finanziatore fino a un quinto della pensione o dello stipendio. In pratica, il datore di lavoro o l’ente previdenziale ti trattiene la rata dallo stipendio o dalla pensione e la versa al finanziatore.
La cessione del quinto per dipendenti e pensionati è una forma di credito non finalizzato. Per credito non finalizzato si intende che non sei tenuto a specificare come spenderai i soldi.
Chi può richiedere la cessione del quinto per dipendenti e pensionati?
I requisiti richiesti per accedere a questa forma di credito personale sono:
- Per i dipendenti:
- contratto a tempo indeterminato
- residenza Italiana
- età compresa tra 18 e 63 anni
- assicurabilità dell’azienda se si è dipendenti di un’azienda privata.
- Per i pensionati:
- età non superiore ai 90 anni al momento della scadenza del finanziamento (spesso le società limitano a 85 anni);
- pensione con un importo minimo (quello stabilito annualmente per legge) al netto della quota cedibile.
Quanto si può chiedere in prestito e qual è la durata del rimborso?
La somma massima del prestito viene stabilita sulla base dell’importo dello stipendio o della pensione. La durata del rimborso va da un minimo di 2 anni a un massimo di 10 anni.
Il finanziamento è rinnovabile, ma a determinate condizioni:
- se è decorso un limite minimo di tempo pari ai 2/5 dell’intera durata del prestito iniziale, ovvero se hai rimborsato almeno il 40% del numero delle rate previste;
- se vuoi rinnovare un’operazione di durata pari od inferiore a 5 anni con una di 10 anni.
Se sei un pensionato puoi richiedere la cessione di un solo quinto, perché sulla pensione si può fare una sola trattenuta, il cui valore non può superare il quinto della somma mensile percepita.
Se sei un dipendente puoi chiedere un finanziamento più alto perché puoi cedere un ulteriore quinto del tuo stipendio, ovvero sullo stipendio è possibile fare due trattenute. In questo caso, oltre alla cessione del quinto, dovrai stipulare con il finanziatore anche il contratto di “delegazione di pagamento”.
Il datore di lavoro è tenuto ad aderire alla cessione del quinto mentre è libero di aderire o meno alla delegazione di pagamento.
Quali sono i costi?
Il costo di questa forma di finanziamento può essere più oneroso di altre, perché prevede anche il costo dell’assicurazione obbligatoria.
Il costo comprende infatti: gli interessi, le spese di istruttoria, le spese di incasso rata, il costo di comunicazione, le imposte e la copertura assicurativa obbligatoria.
Esso dipende anche:
- dalla somma erogata,
- dall’andamento dei tassi di interesse,
- dalle spese per il pagamento delle rate,
- dalle spese assicurative.
Alcune commissioni e spese sono fisse e non dipendono dalla somma richiesta: incideranno di più se l’importo richiesto è basso.
Per valutare il costo complessivo del finanziamento è importante fare attenzione al TAEG (Tasso Annuo Effettivo Globale).
Si può recedere dal contratto?
Quando un finanziamento è “credito ai consumatori”, la legge prevede particolari tutele e diritti del consumatore rispetto ad altri tipi di finanziamento.
Puoi recedere dal contratto entro 14 giorni dalla data della firma inviando una comunicazione al finanziatore secondo le modalità indicate. Per recedere non devi dare alcuna motivazione.
Se nel frattempo hai ricevuto il finanziamento, anche solo in parte, devi restituire la somma ricevuta entro 30 giorni dalla comunicazione del recesso, pagando gli interessi maturati fino alla restituzione. Recedere dal contratto di credito significa recedere anche dai servizi accessori forniti dal finanziatore o da terzi, a meno che i terzi non dimostrino che forniscono autonomamente tali servizi, a prescindere dall’accordo con il finanziatore.
Anche il finanziatore può recedere, ma deve comunicartelo con almeno due mesi di preavviso. Puoi rimborsare anticipatamente in qualsiasi momento in tutto o in parte l’importo dovuto. In questo caso hai diritto alla riduzione del costo totale del credito, pari all’importo degli interessi e dei costi – che di fatto hai anticipato – dovuti alla vita residua del contratto, per esempio quelli dell’assicurazione.
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