Analizzare l’idea, considerare l’andamento del settore, la presenza o meno della concorrenza e tutti i vari adempimenti burocratici da passare. Poi, arriva lo scoglio primario: ci sono i soldi per farlo? Dove trovare i finanziamenti per la start up? Intanto, anche se sembra fantascienza, esistono i cosiddetti finanziamenti a fondo perduto, dei prestiti, cioè, che permettono di ottenere una somma di denaro che non va restituita. Spesso arrivano dall’Europa e l’Italia – è paradossale – ma non riesce nemmeno a sfruttarli tutti. Di solito sono rivolti all’imprenditoria femminile, ai giovani o alle start up. Ce ne sono diversi: non è facilissimo monitorarli e onestamente non è facilissimo partecipare (spesso i paletti burocratici sbarrano la strada), ma chi sta avviando una nuova impresa, non può non guardare sul sito dell’Unione Europea, qualcosa troverà di sicuro. Ne esistono anche dello Stato Italiano, ma non vengono erogati di continuo: l’unico modo per poter avere informazioni è guardare di tanto in tanto sul sito.
In entrambi i casi, quando si entra nell’home-page, il consiglio è cercare nel «Search» inserendo la parola «finanziamento», altrimenti ci si rischia di perdere nel mare magnum. Ci sono poi anche i finanziamenti più locali: il Comune di Milano, per esempio, ha aperto il bando “Startupper”, dedicato agli aspiranti imprenditori che vogliano far nascere e crescere le loro attività nelle aree periferiche della città (tutte le domande dovranno pervenire entro le ore 12 del 26 maggio). In questo caso, i vincitori del bando potranno contare su un finanziamento del 50% dell’importo totale (fino a un massimo di 50 mila euro, 25% a fondo perduto e 25% a un tasso agevolato dello 0,5%) volto a coprire le spese d’investimento.
«Dal 2011, grazie a numerose iniziative», precisa l’Assessore alle Politiche per il lavoro e Sviluppo economico Cristina Tajani, «abbiamo incentivato la creazione e lo sviluppo di circa 593 startup, dentro e fuori i diversi incubatori d’impresa in cui il Comune è presente. Di queste, più di 189 sono nate e si sono sviluppate in periferia e oggi continuiamo in questa direzione, destinando un milione e mezzo di euro di finanziamenti ai cittadini che abbiano voglia di trasformare la loro idea in un progetto imprenditoriale concreto che contribuisca a riqualificare alcune zone della città».
Poi, certo, ci sono anche le banche, che offrono finanziamenti ad hoc, studiati proprio per le aziende in fase di avvio, con possibilità di scegliere tra mutui a tasso fisso o variabile. E’ un periodo «strano» per le banche e questo è vero, ma comunque rimangono uno dei punti di riferimento. Nella gallery, ci sono tre possibili opzioni per ottenere un «supporto» per l’avvio del proprio progetto. E, sempre dalla gallery, si può andare diretti alla pagina che spiega nel dettaglio il tipo di supporto.