Confidi più forti per le pmi

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I contenuti. Si appresta, quindi, a entrate nel vivo l’iter della delega che entro un anno dovrebbe portare all’attuazione della riforma dei confidi a costo zero. Obiettivo della riforma, favorire un migliore accesso al credito per le pmi e per i professionisti che hanno beneficiato dell’estensione della disciplina dei confidi attraverso la legge 106/2011. Il tutto, tramite il rafforzamento della patrimonializzazione dei confidi e incentivi ad hoc per la raccolta di risorse pubbliche, private e del terzo settore. Il ddl prevede, inoltre, percorsi di semplificazione e vigilanza. Uno dei dlgs, infatti, dovrà prevedere, al fine di favorire un migliore accesso al credito per le pmi e professionisti, la semplificazione degli adempimenti e il contenimento dei costi. Non solo. Sono, infatti, previste anche disposizioni per la razionalizzazione degli adempimenti a carico dei confidi eliminando le duplicità di attività già svolte dalle banche o da altri intermediari.

Sul fronte della vigilanza, invece, una delle proposte di modifica mira alla creazione di una banca dati nazionale con il preciso scopo di censire gli aiuti pubblici ai confidi statali, regionali, del sistema camerale e del Fei, in modo da misurare l’impatto si beneficiari finali.

In parallelo, poi, è prevista una attività di monitoraggio dello stato di attuazione della normativa al fine di valutare se e come possono coesistere due modelli di confidi, quello vigilato e quello non vigilato.

Infine, da un punto di vista formale, il testo, che consiste in un unico articolo, concede al Parlamento 30 giorni di tempo per esprimere i pareri ai dlgs. In caso di particolare complessità della materia, infine, i 30 giorni possono diventare 60.

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