Il conto presentato ai risparmiatori veneti si aggira sui 27 miliardi di euro
Veneto Banca ridisegna la rete

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Banche venete, Federcontribuenti: ”il conto presentato ai risparmiatori e imprenditori veneti si aggira sui 27 miliardi di euro e se consideriamo che il terremoto di Amatrice ha fatto 7 miliardi di euro di danni, capiamo di cosa stiamo parlando”. Intanto le banche continuano ad eludere il fisco in Italia registrando profitti nelle filiali estere dove non risultano dipendenti però, le perdite le paga lo Stato italiano. ”Un fenomeno che riguarda anche le banche venete”.

La Popolare di Vicenza conta una filiale in Irlanda, la Bpv Finance International Plc, con cinque impiegati e dopo aver registrato utili per anni ha chiuso l’ultimo bilancio con un rosso di quasi 100 milioni di euro, dovrebbe chiudere nei prossimi mesi. La Veneto Banca ha aperto filiali in diverse nazioni, Albania, Croazia, Romania, Moldavia con 600 assunzioni. ”Solo portando queste banche al processo riusciremo forse a ricostruire la storia di questi strani investimenti e magari a fare un poco di giustizia”.

Il Fondo Atlante, finanziato in parte con i soldi della Cassa Depositi e Prestiti, è diventato proprietario della Popolare di Vicenza e di Veneto Banca, le due banche che vorrebbero far cadere sulla pelle dei risparmiatori le loro cattive gestioni. ”Ricapitolando, spiega il presidente di Federcontribuenti, Marco Paccagnella, – 20 miliardi di euro glieli ha dati il governo di Paolo Gentiloni per salvare fra tutte Mps, il resto verrà trafugato ai risparmiatori e il tutto senza avviare una indagine sull’evasione fiscale. Complimenti vivissimi a tutti gli organi coinvolti per non aver svolto, seriamente e onestamente, il compito per cui percepiscono stipendi e – emolumenti – da capogiro”. Banche salvate, banche potenti e spietate, anarchiche nella loro gestione e non sapremo mai se hanno versato o se verseranno mai un euro in tasse e non si intravede nessuna politica di separazione tra banche commerciali e di investimento.

Come si muoverà la Federcontribuenti per tutelare i risparmiatori

“Una parte molto marginale degli azionisti aderirà alla proposta indecente di questa sorta di concordato fallimentare. Non accetteremo elemosine: occorre prepararsi ad una battaglia lunga come quella dei tango bond di qualche anno fa. Come in quel caso, ci fu chi si “accontentò” delle briciole, il 20%”.

 

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