Contratto bancari, Abi in stallo sulla strategia del rinnovo
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Se nelle assemblee sindacali, i 280mila bancari, a quanto si apprende, hanno votato sì quasi all’unanimità alla piattaforma sindacale per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro, il fronte datoriale non trova coesione sull’agenda del rinnovo. L’ultima riunione del Casl di Abi, a cui la prima banca del Paese, il gruppo Intesa Sanpaolo, partecipa con la formula dell’invito permanente, dopo la decisione di revocare il mandato di rappresentanza ad Abi sul rinnovo del contratto, si è conclusa con un nulla di fatto. Da un lato i rappresentanti di Ca’ de Sass hanno suggerito di negoziare prima l’accordo sulle libertà sindacali in discussione da molti mesi e poi il rinnovo del contratto nazionale. Dall’altro la maggioranza del Casl non si è detta favorevole a questa impostazione.

Il contratto è scaduto a dicembre del 2022 ed è, oggi, uno dei temi centrali per il sistema. I sindacati hanno avanzato richieste economiche molto importanti (435 euro per il livello medio di riferimento) che si uniscono alla manutenzione e al rafforzamento di un contratto dalla cornice molto forte. Secondo quanto era stato detto al ventiduesimo congresso della Fabi, un primo incontro potrebbe essere calendarizzato in luglio per presentare e spiegare le richieste ai banchieri. Rispetto al passato, però, il tavolo negoziale sul fronte datoriale è decisamente inedito e, dalle prime avvisaglie, questo non sembra favorire i tempi rapidi auspicati dai sindacati.

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