CREDITO ALLE FAMIGLIE, LA PROPOSTA DI ADICONSUM

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A causa della crisi generale e del comparto bancario nello specifico, la concessione del credito nel nostro Paese dal 2011 ad oggi è diminuita e si è deteriorata.

Questo l’assunto da cui è partita Adiconsum nel suo intervento alla Convention dell’ABI “Credito al Credito 2013”.
Continuiamo ad assistere ad una diminuzione e ad un deterioramento della concessione del credito  – dichiara Pietro Giordano, Presidente nazionale di Adiconsum – nonostante una seppur modesta ripresa del risparmio delle famiglie, e di alcune forme di solidarietà messe in campo da Associazioni Consumatori e sistema bancario, quali il Piano Famiglia con la sospensione delle rate di mutuo delle famiglie in difficoltà, a cui hanno fatto ricorso con successo ben 100.000 nuclei familiari.
Si è cercato di fare il massimo, ma bisogna fare di più, “inventarci” qualcosa di nuovo. Ce lo chiedono le famiglie ed il Paese tutto – prosegue Giordano – La situazione è cambiata, ci troviamo di fronte ad una fiscalità troppo elevata per tutti, a contratti di lavoro non rinnovati, a licenziamenti, fallimenti, cassa integrazione in aumento.
Le proposte di Adiconsum:
Ampliamento della collaborazione tra Associazioni Consumatori e ABI che portino:
·       più chiarezza e trasparenza nei comportamenti degli istituti bancari
·       revisione dei contratti di credito che contemplino la possibilità di ricorrere alla sospensione delle rate per un periodo prefissato e senza ulteriori costi
·       maggiore bancarizzazione di alcune classi di consumatori attraverso prodotti ad hoc
·       più chiarezza sui costi, indicando la motivazione per cui sono richiesti: assicurazione obbligatoria o no, contratti obbligatori o no, finanziamento (istruttorie, notaio, perizie), velocizzazione del cambio di conto
Creazione di un Fondo di solidarietà rotativo con contributi da parte delle imprese e dei consumatori, per fronteggiare quelle situazioni di difficoltà non superabili individualmente
Applicazione dell’agevolazione fiscale prevista per i mutui fondiari anche al credito al consumo, includendo i beni di prima necessità, ma escludendo i consumi voluttuari.
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