Credito specializzato fondamentale per famiglie e imprese
deposito cauzionale deposito beni mobili, consumi

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Il credito specializzato copre infatti circa il 19% degli impieghi totali in essere del sistema bancario e finanziario, mentre i flussi di credito specializzato superano il 15% del PIL. L’incidenza dei flussi di credito specializzato sugli investimenti delle imprese e sulla spesa delle famiglie si attesta rispettivamente al 5,9% e al 5,7%, con una leggera crescita rispetto al 2013. Famiglie e imprese rappresentano inoltre i principali settori serviti dal credito specializzato, con una quota rispettivamente pari a circa il 62% (mutui e credito al consumo) e al 31% (factoring e leasing) dell’outstanding totale al 31.12.2014. Il supporto al settore pubblico (il 4,4% del totale) è garantito per oltre il 90% da operazioni di factoring. Sono proprio le quote di finanziamenti rivolti alle famiglie e al settore pubblico ad essere aumentate, rispetto alla precedente edizione dell’indagine, di 0,9 e 0,5 punti percentuali rispettivamente.
I nuovi flussi di credito finanziati dagli operatori specializzati, ripartiti tra società commerciali di leasing operativo, intermediari finanziari ex art. 106, intermediari finanziari ex art. 107 e banche specializzate, sono stati pari al 71,3% del totale erogato. Nel 2014, la forte crescita dei finanziamenti erogati dalle banche generaliste ha comportato una contrazione della quota di nuovo erogato da parte degli operatori specializzati. Tra gli specializzati gli intermediari finanziari ex art. 107, con il 51,4% di incidenza sul totale, sono la classe di operatori che finanzia la maggior quota di credito specializzato. Le banche generaliste hanno evidenziato, rispetto al 2013, una crescita sulla nuova produzione di oltre 20 punti percentuali; nonostante tale crescita, si conferma anche nel 2014 la predominanza degli operatori specializzati nel settore del credito specializzato. Tale predominanza è riscontrabile, in maniera meno marcata, anche dai dati dell’outstanding: il 63,4% degli impieghi in essere fa riferimento ad operatori specializzati (di cui il 36,8% è rappresentato dagli intermediari finanziari ex. art. 107), mentre il restante 36,6% degli impieghi è detenuto dalle banche generaliste.

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