Crescita debole per le banche italiane
IlComitatodiBasileacambiairequisitididisclosuredel°pilastro:piùtabellestandardsuiparametridirischiodellebanchedieboldnixdorf

Ancora nessun commento

Standard&Poor’s si attende un ritorno alla crescita per quest’anno e il prossimo, anche se dovrebbe trattarsi di una crescita debole, che non dovrebbe portare a un miglioramento dei requisiti di credito delle banche. Il consistente ammontare di Npa (non performing asset) accumulato nel corso della recessione avrebbe inoltre, secondo l’agenzia di rating, effetti negativi sulla ripresa degli istituti: le banche italiane detengono questi asset in quantità superiore rispetto agli altri istituti a livello globale e si prevede che i Npa graveranno sul loro bilancio ancora per molti anni. Il merito di credito delle banche italiane potrebbe migliorare se ci fosse un’accelerazione della crescita economica, una riduzione dei Npa e un miglioramento del rating sovrano del Paese. Per Standard&Poor’s c’è infatti una correlazione tra rating sovrano e merito di credito delle banche, e l’attuale livello dell’Italia (BBB-) rappresenta un ostacolo per le maggiori banche del Paese.

Standard&Poor’s vede inoltre un aumento dei Npl (non performing loans) per il 2015 e la prima metà del 2016, che continueranno a crescere in Italia nonostante il miglioramento delle condizioni economiche del Paese. Secondo le stime, i nuovi asset problematici saranno pari a 67 miliardi di euro nel 2015 e 2016, un livello inferiore rispetto agli ultimi due anni. Questo porterà l’ammontare totale dei Npa a 388 miliardi per la fine del 2016, quando secondo le previsioni raggiungeranno il picco. Per quanto riguarda le riforme approvate dal governo, secondo S&P potranno avere effetti positivi, anche se i loro benefici saranno visibili a medio e lungo termine, visto che l’implementazione di queste misure potrebbe richiedere alcuni anni. In particolare, la nuova legge sui fallimenti prevede tra l’altro tempi più stretti per completare le procedure, aumenta la trasparenza per le aste giudiziarie e aumenta la possibilità di recuperare i crediti deteriorati. In questo modo le banche potranno ridurre i tempi, attualmente molto lunghi, delle controversie con i debitori insolventi.

A proposito dell’ipotesi, allo studio del governo, di costituire una “bad bank” nella quale far confluire gli asset problematici degli istituti a prezzi di mercato, S&P sostiene che un simile meccanismo funzionerebbe meglio se le banche interessate potessero liberarsi di questi asset senza compromettere i propri requisiti di solvibilità, o beneficiare di qualche forma di supporto esterno. Altrimenti, qualsiasi riduzione dei Npa rimane legata a un sensibile miglioramento dell’economia italiana o allo sviluppo di un mercato più ampio per questi asset.

Infine, le fusioni. Per Standard & Poor’s si prevede un consolidamento del settore bancario a partire dal 2016. Il sistema bancario italiano, nota l’agenzia, è sempre stato storicamente molto frammentato, a causa del gran numero di piccoli e medi istituti. In passato, le differenze normative tra i vari istituti, tra le altre ragioni, hanno scoraggiato le fusioni e gli investimenti da parte dei soggetti istituzionali. Il decreto emanato dal governo a inizio anno sulla riforma delle banche popolari correggerà alcune di queste storture e faciliterà le fusioni, specie tra questi istituti. Tuttavia, secondo l’agenzia di rating, non si prevede una partecipazione degli investitori stranieri a queste operazioni, almeno in una fase iniziale.

Facebook
Twitter
LinkedIn
Pinterest
Reddit
Tumblr
Telegram
WhatsApp
Print
Email

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

ALTRI ARTICOLI

Problemi col latte fresco, scatta il maxi ritiro sui lotti

Un altro richiamo ha interessato il latte fresco della Latteria Soresina che, dopo quello subito dagli scaffali di Esselunga, deve fare i conti col ritiro del proprio prodotto da altri supermercati italiani. Ancora una volta, infatti, viene segnalata una criticità col latte, sia pastorizzato intero sia parzialmente scremato, per “gusto anomalo”. Ma da quali supermercati…

Leggi »

Banca d’Inghilterra tiene fermi i tassi al 5,25%: cosa aspettarsi a giugno

La Bank of England mantiene ancora fermi i tassi di interesse al 5,25%, confermando la necessità di mantenere una politica attenta al contenimento dell’inflazione, e non assicura (né esclude)  un possibile taglio dei tassi a giugno. E’ quanto emerge dal termine della due giorni di politica monetaria, in cui i banchieri si sono divisi circa…

Leggi »

Rottamazione del mutuo, come farla e quando conviene

Chi ha acceso un mutuo a tassi variabili prima dell’imprevedibile scalata dei tassi di interesse decisi dalla Bce, potrebbe trovarsi nella condizione di dover cercare delle soluzioni alternative per sopportare il “peso” dell’aumento delle rate. Ma anche chi ha chiesto un finanziamento a cavallo tra il 2022 e il 2023, quindi con i tassi arrivati…

Leggi »