Criticità nell’offerta di polizze PPI
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L’attività di vigilanza condotta dall’IVASS e dalla Banca d’Italia, nell’ambito delle rispettive competenze, ha fatto emergere , confermate da segnalazioni di Associazioni dei consumatori che avevano portato all’attenzione dell’Istituto la pressione esercitata sui clienti dalle reti distributive, in prevalenza banche e intermediari finanziari, per collocare polizze PPI facoltative.

I principali problemi riguardavano:

  • Vendite forzate delle polizze da parte delle banche e degli intermediari finanziari e limitata libertà di scelta da parte dei clienti;
  • inadeguatezza dei prodotti rispetto alle esigenze assicurative del cliente e diffusione di pacchetti “multirischio” standardizzati con garanzie rotanti, venduti indistintamente a tutta la clientela;
  • contratti con esclusioni, limitazioni e carenze, tali da ridurre significativamente la portata delle garanzie;
  • modalità̀ di offerta dei contratti non sempre improntate a canoni di trasparenza e correttezza, con accertamento delle condizioni di assicurabilità del cliente solo dopo il verificarsi dell’evento e non al momento della stipula;
  • mancato rimborso del rateo di premio spettante all’assicurato nell’ipotesi di estinzione anticipata del finanziamento;
  • costi elevati.

IVASS e Banca d’Italia si sono confrontate, in un workshop a giugno 2015, con le Associazioni dei consumatori, le Associazioni di categoria di imprese e banche e con tutti gli operatori interessati, sulle possibili linee di un intervento congiunto a tutela dei cittadini. Delle osservazioni raccolte nel corso dell’incontro si è tenuto conto nella lettera al mercato del 26 agosto 2015 con la quale IVASS e Banca d’Italia hanno richiesto agli intermediari assicurativi e alle imprese di assicurazione misure per rendere i prodotti effettivamente adeguati alle specifiche esigenze assicurative della clientela e per migliorare le pratiche di vendita in questo settore di elevato impatto sociale.

Dal lato della produzione è stato chiesto di ridisegnare i prodotti in funzione dei differenti target di clienti cui sono destinati e di rivedere le esclusioni, limitazioni, carenze e franchigie previste nelle condizioni contrattuali per riequilibrarne i contenuti a favore del cliente.

Dal lato della distribuzione, le modalità̀ di offerta dei contratti vanno improntate a canoni di trasparenza e correttezza e accertate le condizioni di assicurabilità del cliente al momento dell’adesione alla copertura assicurativa.

Inoltre, per accrescere il livello di consapevolezza del consumatore sul prodotto acquistato, è stato chiesto l’invio, dopo la stipula della polizza, di una lettera al cliente riassuntiva delle caratteristiche del contratto sottoscritto, e il riconoscimento all’assicurato del diritto di “ripensamento”, da esercitare entro sessanta giorni dalla sottoscrizione del contratto, in linea con l’iniziativa di autoregolamentazione di ABI, ASSOFIN e Associazioni dei Consumatori.

Per garantire un’adeguata tutela dei consumatori con polizza PPI in essere, è stata evidenziata la necessità di adottare, nella gestione dei reclami, prassi ispirate al superamento dei problemi rilevati nella lettera.

I consigli di amministrazione delle imprese e delle banche sono stati quindi invitati ad adottare piani di riallineamento di prodotti e pratiche di vendita, da attuare entro il 22 febbraio 2016, volti ad allineare i prodotti e le modalità̀ di offerta e di gestione dei contratti alle indicazioni fornite da IVASS e Banca d’Italia.

È stata inoltre annunciata un’indagine per acquisire informazioni sul livello e sulla struttura dei costi delle polizze PPI a carico degli assicurati.

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