Nel 2015 l’economia regionale è tornata a crescere, interrompendo una prolungata fase recessiva.
L’espansione ha beneficiato della dinamica positiva delle esportazioni cui si è affiancata quella dei consumi e il riavvio degli investimenti.
La flessione dei prestiti alle imprese si è progressivamente attenuata nel corso dell’anno. La dinamica è stata divergente tra i settori di attività economica e per profilo di rischio dei prenditori: i prestiti sono tornati a crescere nel manifatturiero mentre continuano a diminuire nei servizi e nelle costruzioni; come negli anni precedenti la dinamica del credito è stata migliore per le imprese con una situazione economica e finanziaria più solida. La domanda di credito è stata sostenuta dalla componente finalizzata agli investimenti produttivi e al finanziamento del circolante; dal lato dell’offerta le condizioni di accesso al credito sono migliorate, sia in termini di spread applicati sia di quantità erogate.
A dicembre 2015 la riduzione del credito al settore privato non finanziario è stata dello 0,5% su base annua (-2,3% alla fine del 2014). Nei primi mesi del 2016 la dinamica del credito ha proseguito su ritmi analoghi.
Credito alle Imprese
I prestiti alle imprese si sono ridotti dell’1,0% su base annua, un calo più contenuto rispetto a quello registrato alla fine del 2014.
Nel corso dell’anno le nuove erogazioni sono tuttavia moderatamente aumentate, riflettendo la crescita della domanda di credito nella manifattura e nei servizi e il miglioramento delle condizioni di offerta, specie in termini di tassi di interesse. La dinamica del credito è rimasta, tuttavia, fortemente differenziata in base ai settori di attività e al diverso merito di credito delle imprese.
Credito alle Famiglie
I prestiti alle famiglie sono tornati a espandersi beneficiando della marcata crescita dei nuovi mutui per l’acquisto di abitazioni. I finanziamenti alle famiglie consumatrici, compresi quelli erogati dalle società finanziarie, sono aumentati dello 0,6%, a fronte di un calo dello 0,8% nel 2014. La dinamica positiva è proseguita nei primi mesi del 2016.
Le nuove erogazioni di mutui, al netto di surroghe e sostituzioni, sono state pari a Euro 2,7 miliardi, in significativa crescita rispetto all’anno precedente (Euro 2 miliardi circa); tale valore rappresenta, tuttavia, meno della metà dell’importo dei mutui erogati nel 2007. La quota dei nuovi mutui a tasso fisso è salita al 39%. Con riferimento alle caratteristiche anagrafiche dei mutuatari, si è ulteriormente ridotta la quota dei nuovi finanziamenti destinati ai giovani con meno di 35 anni, mentre è proseguita la crescita dell’incidenza di quelli destinati agli stranieri.
In base all’indagine EU-SILC del 2014 (ultimo anno per cui è disponibile l’indagine) la quota di famiglie indebitate in Emilia-Romagna era poco più del 27% (25% in Italia), circa un punto percentuale in meno rispetto al 2013 e due in meno rispetto all’anno precedente l’inizio della crisi.
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