Da Iss e Siad nasce ViVa, la biobanca da 5 milioni di campioni umani, animali e ambientali
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Dalla partnership tra l’Istituto Superiore di Sanità e Siad, la società bergamasca di gas industriali, engineering, healthcare, gas naturale e gpl, nascerà una delle maggiori biobanche del nostro Paese. Si chiamerà ViVa e avrà i più alti standard qualitativi, per consentire una ricerca trasversale che tenga conto di tutti i fattori che determinano la nostra salute. Al suo interno conterrà 5 milioni di campioni umani, animali e ambientali. Il progetto sarà sviluppato da Siad e ha un valore di 3,5 milioni di euro.

Come spiega il suo amministratore delegato, Bernardo Sestini, «il gruppo Siad è nato nel 1927 dalla passione per la ricerca e l’innovazione dei suoi fondatori, prof. Quirino e prof. Bernardo Sestini, e da sempre sostiene il mondo scientifico attraverso borse di studio, progetti di divulgazione ad enti ed ospedali. Mettendo a disposizione della ricerca scientifica italiana le migliori tecnologie e le elevate competenze presenti nel gruppo confermiamo un rapporto costante e collaborativo con le istituzioni e la collettività. Oggi, Siad è orientata verso il mondo delle Life Sciences, e della medicina rigenerativa e personalizzata». Con ViVa, l’ambizione, aggiunge Sestini, «è di dare impulso alla ricerca e di diventare un modello e un punto di riferimento per il settore delle biobanche».

La nuova biobanca sorgerà nella sede dell’Iss su un’area di 700 metri quadrati e sarà dotata di tecnologie e attrezzature avanzate per la preparazione, l’analisi e la conservazione dei campioni e dei relativi dati, in grado di farne un punto di riferimento per la ricerca biomedica. L’intera struttura sarà suddivisa in tre aree: una destinata ai campioni raccolti secondo gli standard che garantiscono la massima qualità del campione. Una seconda area alla conservazione di campioni storici, ossia quelli già raccolti, che non sempre posseggono tutti i requisiti di qualità ma che potrebbero rappresentare comunque un importante patrimonio informativo per future ricerche. La terza è invece un’area definita disaster recovery, destinata a ospitare per periodi transitori campioni da altre strutture che affrontano situazioni di criticità. La biobanca ViVa garantirà i più alti standard di sostenibilità ambientale, attraverso tecnologie di gestione intelligente e l’utilizzo di energie rinnovabili che aiutano a ridurre l’impatto ambientale della struttura. La progettazione, inoltre, consente una flessibilità e una modularità in grado di renderla adattabile alle diverse esigenze di ricerca e alle tecnologie in evoluzione.

«Le biobanche sono uno strumento indispensabile per la ricerca presente e futura e questa realizzazione, grazie al supporto di Siad, contribuirà a mantenere Iss e la sanità pubblica italiana all’avanguardia», afferma il presidente dell’Iss Silvio Brusaferro. «Una biobanca di questo livello, inoltre, che garantisce una perfetta conservazione dei campioni biologici e dei dati ad essi correlati, attraverso l’applicazione degli standard più alti di qualità – conclude Brusaferro – è il presupposto fondamentale per la qualità e l’affidabilità della ricerca che ne deriva».

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