Da oggi possono essere presentate le domande di accesso al credito d’ imposta per le edicole
Per l'applicazione del credito d' imposta per le edicole per l’anno 2020 sono previste una serie di novità, introdotte dalla Legge di Bilancio 2020 e dal decreto Cura Italia.
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Per l’applicazione del credito d imposta per le edicole per l’anno 2020 sono previste una serie di novità, introdotte dalla Legge di Bilancio 2020 e dal decreto Cura Italia.

Chi può richiedere il credito d’imposta edicole

Per l’anno 2020 il credito d’imposta per le edicole è riconosciuto a:

  • gli esercenti attività commerciali che operano esclusivamente nel settore della vendita al dettaglio di giornali, riviste e periodici;
  • gli esercenti attività commerciali di vendita di merci abilitati alla vendita di quotidiani o periodici alle condizioni stabilite dall’articolo 2, comma 3, del decreto legislativo n. 170 del 24 aprile 2001, cosiddetti “punti vendita non esclusivi”, anche se la predetta attività commerciale non rappresenta l’unico punto vendita al dettaglio di giornali, riviste e periodici nel comune di riferimento (novità introdotta dalla Manovra 2020);
  • le imprese di distribuzione della stampa che riforniscono giornali quotidiani e/o periodici a rivendite situate nei comuni con una popolazione inferiore a 5.000 abitanti e nei comuni con un solo punto vendita (novità introdotta dal dl Cura Italia).

Come viene calcolato il credito di imposta per l’anno 2020

Il dl Cura Italia, oltre ad innalzare a 4.000 euro l’importo massimo di credito di imposta attribuibile a ciascun avente diritto, ha ampliato le spese ammesse all’agevolazione.

Di conseguenza, per l’anno 2020, il credito di imposta per le edicole è parametrato agli importi pagati per i locali in cui si esercita l’attività, nell’anno precedente a quello dell’istanza di accesso al credito di imposta, con riferimento ad una serie di voci: 

  • imposta municipale unica – IMU
  • tassa per i servizi indivisibili – TASI;
  • canone per l’occupazione di suolo pubblico – COSAP
  • tassa sui rifiuti – TARI;
  • spese per locazione, al netto dell’imposta sul valore aggiunto (IVA),
  • spese per i servizi di fornitura di energia elettrica
  • spese per i servizi telefonici e di collegamento a Internet;
  • spese per i servizi di consegna a domicilio delle copie di giornali.

Come fare domanda

Le imprese che intendono accedere al beneficio presentano apposita domanda, per via telematica, utilizzando il modello disponibile sul sito internet del Dipartimento per l’informazione e l’editoria della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Per l’anno 2020 la “finestra temporale” per l’invio della domanda telematica, attraverso la procedura disponibile nell’area riservata del portale “impresainungiorno.gov.it”, è aperta tra il 1° ed il 30 settembre 2020.

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