Dai conti del terzo trimestre della Tesla arriva qualche segnale finanziario negativo, ovvero un forte calo per margini e flussi di cassa. Durante la conference call con gli analisti di Borsa, lo stesso Elon Musk ha fornito previsioni pessimistiche sull’andamento dell’economia globale e raffreddato persino gli animi sull’attesissimo pick-up: prima che quest’ultimo inizi a dare un contributo positivo ai fondamentali economici dell’azienda bisognerà aspettare almeno un anno.
I numeri. Partiamo dalla trimestrale. Tra luglio e settembre, la Tesla ha registrato un fatturato totale per 23,35 miliardi di dollari, il 9% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, ma ben al di sotto dei 24,1 miliardi attesi dal mercato finanziario. Tuttavia, parte della crescita si deve al business energetico, cresciuto del 40% a 1,56 miliardi, e al contributo della vendita di crediti ambientali, passato da 282 a 554 milioni di dollari. Le attività automobilistiche, invece, hanno generato ricavi per 19,625 miliardi, appena il 5% in più per colpa sostanzialmente di un “calo dei prezzi media di vendita” che ha in parte annullato la crescita delle consegne. È l’effetto della guerra dei prezzi scatenata dalla stessa Tesla in giro per il mondo.
Scontare costa. Le conseguenze di maggior portata si riscontrano nelle principali voci reddituali, dove la Tesla ha pagato anche un peggior mix di prodotto e un aumento delle spese per il Cybertruck, progetti nell’intelligenza artificale e nella guida autonoma, salita produttiva e fermi per il rinnovo di impianti e macchinari. Il margine operativo lordo rettificato è sceso del 24% a 3,76 miliardi, per un’incidenza sul fatturato in calo dal 23,2% al 16,1%, mentre l’utile operativo ha registrato un calo del 52% a 1,76 miliardi. Ciò si traduce in un margine del 7,6%, più che dimezzato rispetto al 17,2% di un anno fa. Inoltre, i profitti sono peggiorati del 37% a 2,32 miliardi, per un utile per azione in contrazione di un’analoga percentuale a 66 centesimi di dollaro, un livello inferiore ai 73 centesimi previsti dagli analisti: con questi numeri, la Tesla ha deluso le aspettative sia sui ricavi, sia sugli utili per la prima volta dai conti del secondo trimestre del 2019. Un ulteriore segnale negativo arriva dalla generazione di cassa, con flussi crollati da 3,3 miliardi a 850 milioni.
Musk tira dritto: “La gente deve poter comprare i nostri prodotti”. Dunque, la Casa texana sta subendo le conseguenze della sua stessa politica di prezzo. Musk, però, non intende desistere dai suoi propositi. Durante la conference call, la dirigenza ha sottolineato come si stiano “gettando le basi per iniziare la costruzione” della nuova fabbrica in Messico, anche se l’amministratore delegato ha chiarito che prima di “andare a tutto gas” sull’impianto messicano bisognerà proseguire il lavoro sulla riduzione dei prezzi delle auto. “Sono preoccupato per il contesto di alti tassi di interesse in cui ci troviamo. Se i tassi rimangono alti o se salgono ulteriormente, sarà molto più difficile per le persone acquistare auto”, ha spiegato Musk. “Non posso sottolineare abbastanza quanto sia importante il costo: dobbiamo rendere i nostri prodotti più convenienti in modo che la gente possa comprarli”. Finora, però, il taglio dei costi si è rivelato un lavoro lungo e difficile (Musk ha citato la serie televisiva “Game of Thrones”) ma il risultato è stato di “pochi centesimi”. Analoga indicazione è arrivata dal direttore amministrativo Vaibhav Taneja, secondo il quale la Tesla sarà “instancabile” nella “ricerca di ulteriori riduzioni dei costi per il 2024”. Confermando l’obiettivo annuale di circa 1,8 milioni di consegne, Musk ha quindi espresso pessimismo sull’andamento dell’economia globale, minata dalle guerre in corso in tutto il mondo.
Il pick-up. Al momento, il Cybertruck è arrivato al pilotino della gigafactory di Austin(Texas): la produzione di volume sarà avviata verso la fine del 2023, con una capacità di 125 mila unità l’anno. Musk, però, ha voluto ridimensionare entusiasmi e aspettative finanziarie: “Servirà un lavoro immenso per raggiungere una produzione di massa e livelli positivi per i flussi”, ha precisato il boss della Tesla. “Voglio solo mitigare le aspettative per il Cybertruck. È un ottimo prodotto, ma dal punto di vista finanziario ci vorranno da un anno a 18 mesi prima che contribuisca in modo significativo e positivo alla generazione di cassa”, ha aggiunto Musk.