Danimarca il Paese più virtuoso d’Europa
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La Danimarca, con l’87% di imprese puntuali nei pagamenti commerciali, è il Paese più virtuoso d’Europa. Seguono per completare le prime tre posizioni, la Germania con il 72,3% di pagamenti puntuali e la Lituania con una percentuale del 61,7%. Performance negative invece per le imprese Portoghesi, in fondo alla classifica europea, con solo il 20,1% di pagamenti alla scadenza. Poco meglio hanno fatto la Bulgaria, con il 21,7% e la Grecia, con il 22,7%. Analizzando invece i ritardi gravi è la Grecia a esibire i dati più preoccupanti con il 53,1% di pagamenti oltre i trenta giorni di ritardi, seguita da Bulgaria e Romania.

 

All’interno di questo scenario l’Italia si colloca in 13esima posizione sulle 20 nazioni europee, con una percentuale di pagamenti virtuosi del 35,7%. Peggio del nostro Paese hanno fatto solo la Finlandia (29,2%), l’Irlanda (28,9%),l’Inghilterra (24,1%), la Grecia (22,7%) e il Portogallo (20,1%). Anche per quanto riguarda l’andamento dei ritardi gravi, con una quota del 14,3%, l’Italia si posiziona nelle ultime posizioni del ranking europeo.

 

E’ quanto emerge dallo Studio Pagamenti 2016 realizzato da CRIBIS D&B, la società del Gruppo CRIF specializzata nelle business information, che ha analizzato a fine 2015 i comportamenti di pagamento di 31 Paesi nel mondo, di cui diciassette europei.

 

Dopo Danimarca, Germania e Ungheria la speciale classifica delle imprese più puntuali d’Europa vede l’Olanda (54,1%), Turchia (50,3%), Spagna (46,9%), Repubblica Ceca (45,6%), Slovenia (44,1%), Polonia (43%), Francia (39,1%), Belgio (38,1%), Italia (35,7%), (Finlandia 29,2%), Irlanda (28,9%), Romania (25,5%), Inghilterra (24,1%), Grecia (22,7%), Bulgaria (21,7%) chiude il Portogallo (20,1%).

Se si prendono in esame i dati emersi dallo studio sui ritardi gravi l’Italia si posiziona in mezzo con una percentuale del 14,3%. Peggio han fatto solo Portogallo, Bulgaria, Romani,Polonia e Grecia. Nonostante un calo dei ritardi gravi del 12% rispetto ad un anno fa, i dati dimostrano ancora un importante ritardo rispetto ai Paesi come la Danimarca (0,1%), la Germania (1,3%) o anche la Spagna (6,7%).

“I dati di pagamento, in particolare, i ritardi oltre i 30 giorni, identificano bene la situazione economica e sociale dei diversi paesi. Abbiamo realtà solide come la Germania o la Danimarca con ritardi gravi molto contenuti e realtà ancora in forte crisi come Portogallo e Grecia che mostrano ritardi gravi molto elevati. In Italia, la crescita dei ritardi gravi che aveva caratterizzato gli scorsi anni si è fermata, ma non dobbiamo aspettarci che torni ai livelli pre-crisi”, commenta Marco Preti, Amministratore Delegato CRIBIS D&B. “ Negli ultimi anni abbiamo assistito a un aumento della complessità: i mercati si sono allargati e le aziende italiane sono uscite dai confini dell’Unione Europea, trovandosi così ad affrontare mercati molto più complessi come quello asiatico. In questo contesto le aziende cercano soprattutto importatori, distributori o grandi clienti con cui stringere partnership di lungo termine, spesso incontrati a fiere internazionali o tramite l’intermediazione di aziende locali. Avere rapporti commerciali con aziende estere significa spesso rapportarsi con dinamiche e contesti differenti. Sono proprio i comportamenti di pagamento ad accomunare le diverse realtà commerciali nel mondo: verificare come un’azienda paga i suoi fornitori permette di conoscere il suo reale stato di salute come controparte.

Prova di questa importanza è il nostro studio pagamenti, che se nel 2010 comprendeva le informazioni su 11 paesi, oggi ne ha più di 30: infatti negli ultimi anni CRIBIS D&B e tutti i partner del Dun & Bradstreet Worldwide Network hanno investito molto per sviluppare il patrimonio informativo, contribuendo così allo sviluppo di relazioni commerciali tra aziende di diversi paesi – conclude Preti”.

 

Abitudini di pagamento in Asia

Nel 2015 Taiwan si distingue per la puntualità dei pagamenti delle sue imprese, virtuose nel 67,3% dei casi. Situazione diametralmente opposta per le Filippine, dove i pagamenti regolari sono solo del 2,8%, mentre i gravi ritardi sono addirittura del 75,2%. Situazione intermedia per Cina (33,2%) e Hong Kong (31%). A livello settoriale si segnalano invece le buone performance del commercio al dettaglio della Cina e dei servizi finanziari di Taiwan.

 

Abitudini di pagamento nell’America del Nord

Nell’area di riferimento è il Messico a mettersi in buona luce per la puntualità delle sue imprese, con una percentuale di buoni pagatori del 55,6%. Di poco distanziati gli Stati Uniti (53,8%), più in difficoltà invece il Canada, che ha performance di pagamenti regolari del 35,3%, simili a quelle italiane. Abbastanza contenuti per le tre Nazioni prese in esame i ritardi gravi: 2,6% per Messico, 6,7% per Canada, 7,4% per Stati Uniti. A livello settoriale si segnalano le buone performance dell’edilizia e dell’agricoltura in Messico, più del 66% di pagamenti sono virtuosi. Bene anche i servizi finanziari negli Stati Uniti e l’Agricoltura in Canada.

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