Difficoltà col mutuo. Tribunale ferma esproprio a famiglia

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Il caso è quello di una famiglia riminese che, come previsto dal protocollo d’intesa tra l’Abi e associazioni dei consumatori, aveva chiesto alla banca, un noto istituto di credito nazionale, la sospensione del pagamento del mutuo per 12 mesi. Per la coppia non era un momento facile: era nata una bimba prematura e la mamma per accudirla aveva dovuto rinunciare temporaneamente al lavoro.
Il direttore di filiale verbalmente aveva concesso la sospensione poi però all’atto pratico la banca non solo ha ritirato la promessa ma ha notificato alla coppia un atto di precetto in cui manifestava l’intenzione di espropriare la loro abitazione.
E’ stato grazie all’intervento della Federconsumatori che si è arrivati ad una sentenza giudiziaria favorevole alla famiglia. Con i suoi legali l’associazione, che già era intervenuta per risolvere la cosa in modo stragiudiziale, si è opposta all’atto e il 14 febbraio il tribunale di Rimini ha emesso un’ordinanza per certi aspetti assolutamente nuova.
E’ stata, infatti, sospesa l’efficacia esecutiva del contratto di mutuo, ciò significa che la banca non potrà in nessun modo avviare la procedura di esproprio nei confronti della casa della coppia. Purtroppo sono i tanti i casi di famiglie che chiedono la sospensione dei mutui ma con le banche, spiega la Federconsumatori di Rimini, non è facile dialogare, anche se il diritto, così come affermato nel protocollo, è palese.
Le associazioni a tutela dei consumatori hanno spesso difficoltà anche ad ottenere dalle banche le copie dei documenti e dei contratti sottoscritti. I casi di banche virtuose ci sono ma la percentuale è davvero minoritaria. Qualche novità positiva potrebbe arrivare dallo stato: già un anno fa il Governo aveva creato un fondo di solidarietà per i mutui prima casa a cui però non erano state date gambe economiche, ora sembra che i soldi ci siano.

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