Ecco perché Google copre d’oro Apple e Samsung
Google sborsa miliardi per mantenere l’esclusiva come motore di ricerca.
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Google sborsa miliardi per mantenere l’esclusiva come motore di ricerca.

È quanto ha sostenuto il Dipartimento di Giustizia (DoJ) degli Stati Uniti davanti al giudice federale Amit Mehta in un’audizione in cui entrambe le parti hanno esposto fatti rilevanti nella causa antitrust intentata dal DoJ nel 2020contro il gigante della ricerca Google.

L’accusa sostiene che gli accordi esclusivi di Google bloccano i rivali. In particolare, Google (di proprietà di Alphabet Inc) paga miliardi di dollari ogni anno ad Apple., Samsung Electronics e altri giganti delle telecomunicazioni per mantenere illegalmente il suo posto come motore di ricerca n. 1.

Come evidenzia Axios, i casi dell’Antitrust sono lunghi e l’udienza di giovedì ha segnato un punto critico per entrambe le parti mentre si preparano per un probabile processo il prossimo anno.

Tutti i dettagli.

LA CAUSA ANTITRUST CONTRO GOOGLE

I contratti di Google costituiscono la base della storica causa antitrust del DOJ, secondo la quale la società ha cercato di mantenere il suo monopolio di ricerca online in violazione delle leggi antitrust.La causa è stata presentata alla fine dell’amministrazione Trump nell’ottobre 2020 ed è proseguita sotto il presidente Biden. Parallelamente, anche i procuratori generali dello Stato stanno portando avanti una causa antitrust contro il gigante della ricerca.

COSA SOSTIENE IL DIPARTIMENTO DI GIUSTIZIA USA

Il Dipartimento di Giustizia, insieme ai procuratori generali dello stato che perseguono la causa parallela, sostengono che Google porta avanti gli accordi di esclusiva perché consapevole del fatto che il passaggio a un altro motore di ricerca comporta seccature per un utente e le persone finiscono per mantenere il motore di Google.

Il Dipartimento di Giustizia non ha specificato quanto Google spende per questi accordi, ma l’avvocato Kenneth Dintzer ha parlato di “miliardi”. “Le impostazioni predefinite contano molto”, ha detto Dintzer. “Se non contano, allora questi pagamenti non hanno alcun senso”.

I CONTRATTI CON APPLE, SAMSUNG E AT&T, VERIZON E T-MOBILE

Durante l’udienza di giovedì, il legale del Dipartimento di Giustizia si è concentrato sui meccanismi del motore di ricerca di Google e su come i suoi contratti predefiniti abbiano ostacolato potenziali rivali. Per quanto riguarda i dispositivi mobili, Google stipula un contratto con Apple, Samsung e Motorola, mentre per la maggior parte dei browser il colosso di Mountain View si accorda con i tre operatori di telecomunicazioni statunitensi – AT&T Inc., Verizon Communications Inc. e T-Mobile US Inc. – per garantire che il proprio motore di ricerca sia impostato come predefinito e sia preinstallato sui nuovi telefoni.

I contratti di Google lo rendono il “gateway” attraverso il quale la maggior parte delle persone trova siti Web su Internet, il che gli ha permesso di impedire ai rivali di guadagnare la scala necessaria per sfidare il suo motore di ricerca, ha affermato l’avvocato Dintzer.

A DISCAPITO DI KAYAK, BOOKING E YELP

Come riporta Axios, l’accusa sostiene anche che Google riduce ingiustamente il traffico verso siti come Kayak, Booking.com e Yelp riempiendo le pagine di ricerca con caselle di risposta e risultati sponsorizzati da Google, il che spinge i risultati di ricerca da quei siti in fondo alla pagina.

LA POSIZIONE DI BIG G

Da parte sua, Google si è difesa tramite l’avvocato John Schmidtlein affermando che le persone sono libere di utilizzare qualsiasi motore di ricerca che preferiscono sui telefoni Android e Apple, per i quali Google è il motore di ricerca predefinito, e il passaggio non è difficile. “Le aziende scelgono anche di stipulare un contratto con Google perché aiuta la loro attività”, ha precisato il legale della società.

Inoltre, Schmidtlein ha affermato che il DOJ e gli stati fraintendono il mercato e si concentrano troppo sui rivali dei motori di ricerca più piccoli come Bing e DuckDuckGo di Microsoft Corp.. Invece, Google deve affrontare la concorrenza di dozzine di altre società, ha affermato, tra cui TikTok di ByteDance, Meta, Amazon, Grubhub e altri siti in cui i consumatori vanno alla ricerca di informazioni.

“Non devi andare su Google per fare acquisti su Amazon. Non devi andare su Google per acquistare i biglietti aerei su Expedia”, ha asserito l’avvocato Schmidtlein. “Il fatto che Google non debba affrontare la stessa concorrenza su ogni query non significa che l’azienda non debba affrontare una forte concorrenza”.

Secondo il legale dell’azienda gli accordi predefiniti di Google non hanno precluso la capacità degli utenti di accedere ad altri motori di ricerca come Bing di Microsoft. Piuttosto, Google ha molta concorrenza: “Google deve competere instancabilmente sul lato della ricerca e sul lato pubblicitario, altrimenti le persone si prenderanno i loro dollari altrove” ha dichiarato Schmidtlein.

COSA SUCCEDERÀ?

Secondo Bloomberg e Axios, un processo completo dovrebbe iniziare il prossimo anno. Tuttavia, in molti si aspettano che un giudizio che affronti alcune delle accuse del Dipartimento di Giustizia arrivi entro la fine di quest’anno.

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