I prezzi del gas sul Ttf scende ormai in modo costante da fine dicembre e si è attestato attorno a 60 euro a megawattora. È proprio a causa di questa repentina variazione del prezzo di quella commodity nell’arco di poche settimane che alcune utility stanno valutando di rivedere i valori previsti negli adeguamenti delle condizioni per le forniture di energia a prezzo fisso dei contratti del libero mercato decisi tra agosto e settembre, quando il prezzo del gas sulla piattaforma olandese aveva superato i 300 euro a megawattora.
Le prossime bollette
Si tratta di condizioni economiche che sono andate a scadenza tra dicembre e febbraio, ma per le quali le decisioni sui prezzi ai fini dell’adeguamento sono state prese 3 mesi e mezzo prima. Questo perché la legge prevede, al momento dell’aggiornamento delle condizioni, che sia concessa al cliente la facoltà di recesso appunto entro 90 giorni dalla decorrenza dei nuovi termini. È accaduto, così, che in particolare ai clienti che rientrano in quelle scadenze – e che avevano e continueranno ad avere contratti a prezzo fisso (ormai non sono molte le utility che continuano ad applicare un prezzo fissato per 12 o 24 mesi)- siano stati prospettati incrementi delle bollette del gas e della luce che arrivavano fino a raddoppiare i costi e, nel caso del gas, anche triplicare. Una fornitura annua di energia elettrica per una famiglia media poteva passare da una spesa di 800 euro l’anno a oltre 1.600. Nel caso del gas da una spesa di mille euro si poteva raggiungere i 3 mila euro. E mentre questi prezzi hanno cominciato a entrare in vigore, tra dicembre e gennaio, il prezzo del gas in Olanda è precipitato, portando poi anche l’Autorità per l’energia Arera a registrare negli aggiornamenti delle condizioni del servizio maggior tutela, che per definizione è a prezzo variabile, gli effetti delle riduzioni. La condizione di estrema volatilità dei prezzi ha spinto alcune utility a ragionare sulla possibilità di riportare i costi di quelle bollette a prezzo fisso in qualche modo al livello del mercato.
Da Iren ad A2A
Tra le utility che stanno facendo queste riflessioni ci sono Iren e A2a. «Stiamo valutando sconti per la tipologia di clienti per i quali i rinnovi sono scattati tra dicembre e febbraio– racconta Gianluca Bufo, ad di Iren Luce e Gas -. Partiremo con le fatturazioni di gennaio, relative alle bollette di gennaio. I clienti interessati riceveranno nelle prossime settimane una nostra informativa dedicata». Ovviamente lo sconto non è a costo zero per l’utility: l’energia che ha venduto a un prezzo elevato è stata acquistata a un prezzo medio elevato, tenendo conto anche dei picchi dei consumi che vanno garantiti comunque anche quando avvengono nei giorni in cui le quotazioni sono più elevate. Iren intende attingere dai proventi della propria generazione di energia rinnovabile, che ha costi di produzione più bassi, per la luce e sfruttare una ottimizzazione dei conti per quanto riguarda il gas. A2A Energia ha definito una serie di azioni mirate rivolte ad alcuni cluster di clienti con prezzi particolarmente alti per effetto del rinnovo delle condizioni contrattuali a scadenza avvenute nel periodo di massimo livello delle quotazioni sui mercati energetici. Saranno previsti bonus specifici in bolletta per tutta la durata di tali condizioni economiche. Gli interventi saranno avviati dalla seconda metà di febbraio. Altri utility presentano, invece, strategie diverse: Eni Plenitude offre solo prezzo variabile dallo scorso anno, quindi i prezzi sono allineati al mercato. Enel aveva fatto proposte di rinnovo con valori che in molti casi sono al di sotto dei prezzi delle forniture con il servizio della maggior tutela. Anche Acea presenta solo offerte a prezzo variabile.