Evasione Fiscale: ecco il piano per recuperare 15,7 miliardi

Quando si parla di evasione fiscale si fa riferimento ad uno dei più grandi problemi che affligge il nostro Paese. Da anni si tenta di combatterla o almeno di arginarla ma a fatica si ottengono  dei buoni risultati. Ormai è un tema quotidiano e quotidiano sono i litigi tra le varie fazioni politiche.

L’obiettivo del 2017, con il piano delle entrare, è di recuperare ben 15,7 miliardi di euro. Nulla di facile, ma il direttore Ruffini ha pensato di raggiungere tale obiettivo con la rottamazione delle cartelle ex Equitalia e una nuova divisione, denominata Servizi e Contribuenti. Anche quest’anno, per combattere gli evasori fiscali, servirà “una posta una tantum”, vale a dire il contributo di quelli che le tasse non le pagano ma preferiscono aspettare la sanatoria per mettersi in regola. Già nello scorso anno lo Stato ottenne un grande risultato, forse inaspettato, vale a dire il recupero di ben 19 miliardi di euro. Quest’anno la cifra da dover recuperare è simile, ma le modalità di procedimento riguardante il recupero del dovuto sarà diverso: in particolare le riscossioni che derivano da accertamenti, controlli formali e liquidazioni, non terranno conto della voluntary disclosure. Il direttore Ruffini ritiene che la nascita delle due nuove divisioni possano di gran lunga aiutare l’operato e l’attività di assistenza, trasparenza e controllo in funzione di tutti i cittadini. Da queste due nuove classificazioni si ramificano delle sottocategorie: per i contribuenti: persone fisiche, piccole imprese e grandi imprese; per i servizi, invece, fiscali, accatastali e estimativi. Un altro obiettivo è quello di dire finalmente addio agli studi di settore e di introdurre gli indici di affidabilità fiscale. Dal bilancio preventivo si attendono circa 390,8 miliardi di euro e una parte di questi dovranno arrivare dalla lotta contro l’evasione e dalla prevenzione (in totale vengono previsti circa 15,8 miliardi di euro). Da quest’anno, e solo in via sperimentale, sarà introdotto il Tee, ossia il Tasso di erosione evaso. Questo indicatore sarebbe in grado di definire con maggior certezza il totale delle entrate tributarie dovute. Se tutto va come previsto il Tee dovrà salire di due punti percentuali, vale a dire passare da 16,5 al 18,5. Nel triennio che va dal 2017 al 2019 l’incremento dei versamenti spontanei grazie alle misure di prevenzione di mostra costante al 10% mentre i grandi contribuenti che accedono alle cooperative si mostrano in costante crescita, passando da un 20% ad un 50%.

Questa manovra è stata sottoscritta nella giornata di ieri e ci sono grandi aspettative nella riuscita.

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