Fibra ottica, 33 distretti senza copertura
Ascolta la versione audio dell'articoloFai presto a dire Industria 5.0. In oltre un terzo dei distretti industriali la copertura della banda ultralarga su rete fissa nella versione più performante - fiber to the home (Ftth) - è sotto l’1 per cento. Nel 23% dei casi siamo a zero, nemmeno un assaggio. Mentre il governo costruisce…

Ancora nessun commento

Fai presto a dire Industria 5.0. In oltre un terzo dei distretti industriali la copertura della banda ultralarga su rete fissa nella versione più performante – fiber to the home (Ftth) – è sotto l’1 per cento. Nel 23% dei casi siamo a zero, nemmeno un assaggio. Mentre il governo costruisce scenari da innovazione digitale spinta, dove il piano Transizione 4.0 evolve nell’immaginifico 5.0, la mappa della connettività veloce nelle aree ad alta concentrazione di imprese specializzate descrive una situazione altamente critica.

La ricognizione su 141 distretti

I dati emergono dall’incrocio tra l’elenco dei 141 distretti presenti nell’ultimo censimento Istat disponibile e la Broadband Map consultabile sul sito dell’Authority per le comunicazioni. La ricognizione considera i 141 Comuni che costituiscono il nucleo principale e danno nome al polo (complessivamente i Comuni che rientrano nei distretti sono 2.121). In 33 di questi non c’è traccia di Ftth, cioè di collegamenti in cui la fibra ottica, partendo dalla centrale, arriva fino all’interno della casa o in questo caso fino all’azienda dell’utente.

Ftth essenziale per la soglia di 1 gigabit al secondo

L’Ftth è essenziale per raggiungere e anche superare la soglia di 1 gigabit per secondo, assunta come obiettivo tecnologico preminente sia a livello Ue (con il Digital Compass che si proietta al 2030) sia a livello italiano come testimoniano le gare assegnate con le risorse del Pnrr e la nuova Strategia per la banda ultralarga, appena esaminata dal consiglio dei ministri. La Strategia punta ad anticipare gli stessi target europei raggiungendo già nel 2026 un tasso di azione effettivo da parte dell’utenza di almeno il 50% della rete fissa con velocità non inferiore a 1 Gbit/s. Del resto questo livello di prestazione risulterà determinante per concretizzare, calandoli dalla teoria alla pratica, i processi di innovazione digitale che, sotto il cappello di Industria 5.0, il governo intende incentivare nei prossimi anni usando anche i fondi del Pnrr. Robotica, big data, realtà aumentata, internet of things, manifattura additiva, cybersecurity, edge e cloud computing: connessioni declinate ancora nell’ordine dei megabit saranno sempre meno efficaci in azienda.

I DISTRETTI CON LE CONNESSIONI MENO VELOCI

Loading…

Sotto il 10% di copertura 74 distretti

I distretti industriali costituiscono circa un quarto del sistema produttivo del Paese, sia in termini di addetti sia di unità locali produttive. E, anche se negli anni alcuni si sono contratti e in altri casi presentano soprattutto vocazioni artigianali di piccola taglia, offrono una chiave di lettura obbligata sull’innovazione. Quel 36% (52 su 141) di distretti sotto l’1% è un corto circuito nelle politiche di digitalizzazione. I dati percentuali rappresentano il rapporto tra indirizzi postali totali censiti dall’Authority e indirizzi postali coperti in Ftth (su dati conferiti dagli operatori e aggiornati al 30 giugno 2023). Sono 33 i distretti ancora a zero (tra i quali Valenza, Lumezzane, Monselice, Cairo Montenotte, Sansepolcro, Fano, Montegranaro, Montesarchio). Sotto il 10% di copertura ne troviamo 74, oltre la metà.

Solo in 9 comuni più grandi si supera il 50%

Soltanto 9 i casi in cui si supera il 50% e si tratta soprattutto dei Comuni più grandi tra quelli che danno nome ai distretti (Bergamo, Brescia, Padova, Reggio Emilia, Desenzano del Garda, San Donà di Piave, Prato, Battipaglia, Corato). La mappa dell’Authority consente di scendere nel dettaglio e di effettuare una ricerca per indirizzo, esaminando ad esempio lo stato delle zone industriali dei Comuni selezionati e andando ancora più nel dettaglio guardando la singola cella gestita dall’operatore telefonico. Si può notare facilmente come dominino le connessioni Fttc (fiber to the cabinet, cioè la fibra che si ferma agli armadi stradali) e velocità che in alcuni casi non superano 30 megabit al secondo, in altri si posizionano sotto i 100 megabit, raramente arrivano a 300. Lontanissimo comunque dall’obiettivo dell’industria a 1 Gigabit. In buona parte toccherà a Tim e Open Fiber rimediare, realizzando gli impegni delle gare del Pnrr, ma i ritardi già accumulati nel primo anno di lavori non sono proprio una ventata di ottimismo.

Facebook
Twitter
LinkedIn
Pinterest
Reddit
Tumblr
Telegram
WhatsApp
Print
Email

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

ALTRI ARTICOLI