Fonsai: l’assemblea approva nuove azioni di responsabilità verso i Ligresti

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L’assemblea ordinaria degli azionisti di Fondiaria Sai ha approvato ieri la proposta di azione sociale di responsabilità nei confronti di alcuni ex amministratori e sindaci della società, tra cui Salvatore Ligresti e i figli Jonella, Giulia e Paolo. Ha votato a favore il 99,9% degli aventi diritto di voto pari a circa 564 milioni di azioni (il 61,30% del capitale); nessun contrario; astenuto lo 0,008% degli aventi diritto pari a 50.435 azioni (lo 0,005% del capitale); un solo socio non ha votato. Il nuovo esecutivo di Fondiaria Sai  ha proposto l’azione di responsabilità anche per Antonio Talarico e Fausto Marchionni per altri 32 milioni di danni che vanno a sommarsi ai 245 milioni accertati dal commissario ad acta nominato dall’Isvap Matteo Caratozzolo. Quelle in discussione sono state le operazioni minori non comprese nel mandato del commissario Caratozzolo che hanno un “valore molto meno rilevante” come si legge nella relazione del cda distribuita in assemblea e letta dall’ad, Carlo Cimbri. Queste operazioni, come è emerso dalle indagini dei mesi scorsi, sono state concluse da società del gruppo FonSai con società “correlate” riconducibili alla famiglia Ligresti con varie violazioni. Per alcune di tali operazioni è emerso anche un danno al patrimonio delle società del Gruppo Fondiaria Sai  causato dall’operato dell’ingegnere Ligresti e dei figli. Quelle che il cda di FonSai ha portato in assemblea per la discussione con gli azionisti sono “irregolarità di procedure” da parte di ex amministratori ai danni della società, come ha spiegato Cimbri. In particolare, le indagini riguardano tre operazioni: quella dell’immobiliare “Area Castello”; gli apparti di lavori e forniture conferiti a Ice in per la ristrutturazione del Golf Hotel Madonna di Campiglio; i contratti di co-marketing e acquisti di materiale promozionale con la società Gilli. Per queste operazioni “risultano già accertati tutti i presupposti per promuovere un’azione sociale di responsabilità contro padre e figli Ligresti “che esercitavano il controllo delle società del gruppo coinvolte e che hanno perseguito i lori interessi personali a danno di tali società”. Secondo l’analisi riassunta dall’ad, il danno per l’operazione “Area Castello” di Firenze ammonta a 27 milioni di euro. Un’iniziativa societaria che sarebbe avvenuta, ha rimarcato Cimbri, con compensi fuori mercato, affidamento di lavori per 64 milioni di euro senza interpellare alcun’altra società e senza che i sindaci abbiano mosso alcun rilievo. A questi 27 milioni di danno stimato, si aggiungono 4 milioni circa di danni per la ristrutturazione del Golf Hotel di Madonna di Campiglio e circa 1,2 milioni di euro per contratti con la Gilli srl, per un totale di circa 32 milioni. Sono, inoltre, sotto accusa quegli amministratori esecutivi che hanno proposto e attuato le operazioni in esame, i componenti dei comitati di controllo interno di FonSaie Milano Assicurazioni e i sindaci. La società si riserva quindi di proporre ulteriori azioni, anche alla luce di indagini e di elementi che potranno emergere dai procedimenti nel frattempo avviati. Nel frattempo, FonSai ha chiesto il sequestro conservativo dei beni della famiglia Ligresti e degli ex manager Fausto Marchionni e Antonio Talarico. La decisione del Tribunale di Milano è stata fissata il 6 agosto. La compagnia non ha provveduto a notificare la richiesta di danni e non è stato chiesto il sequestro dei beni del terzo figlio di Salvatore Ligresti, Paolo, perché residente in Svizzera. Per tutelare sia FonSai sia Milano Assicurazioni sono già attive due polizze assicurative per 20 milioni di euro. Se la magistratura dovesse proporre il rinvio a giudizio per la famiglia Ligresti, FonSai si costituirà parte civile. “Oggi non disponiamo ancora di tutte le informazioni”, ha affermato ancora Cimbri, e si possono fare solo ipotesi. Ma qualora la magistratura proponesse il rinvio a giudizio per gli ex amministratori di FonSai e quindi si passerà a un procedimento penale, allora “valuteremo tutte le forme di tutela del patrimonio, ivi compreso il costituirci parte civile. Oggi non disponiamo di elementi sufficienti, possiamo solo fare ipotesi: ci costituiremo parte civile se ne ricorreranno le condizioni”. E se dovessero emerge responsabilità verso società di revisione, “ci attiveremo ovviamente contro queste, senza indugio”, ha aggiunto Cimbri.

Anche l’assise dei soci di Milano Assicurazioni ha dato il via libera, questa volta all’unanimità, ad un’azione di responsabilità nei confronti dell’ex patron Salvatore Ligresti, dei tre figli Jonella, Giulia e Paolo, oltre che di alcuni ex amministratori e sindaci che erano in carica all’epoca dei fatti contestati. Secondo i calcoli della compagnia assicurativa, da alcune operazioni immobiliari con parti correlate condotte dai Ligresti attraverso la Campo Carlo Magno tra il 2007 e il 2010, i danni quantificabili ammonterebbero a circa 4 mln euro.

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