Come funziona il Quantitative Easing della Bce

Articolo del

Come funziona il Quantitative Easing (QE) della Bce?

Molto spesso in televisione si sente parlare del QE, il programma di acquisto di titoli di Stato dei Paesi dell’Eurozona messo in piedi dalla Bce presieduta da Draghi. Non molto chiaro però è il meccanismo di funzionamento di questo programma e le sue implicazioni. Si è parlato di un “ombrello” che ripara il nostro Paese dagli attacchi speculativi dei mercati finanziari e si parlato di una sua fine come di un evento pericoloso per i conti pubblici italiani.

Ma come stanno le cose?
Come sappiamo la Bce attraverso il suo programma di Quantitative Easing sta procedendo a rastrellare titoli del debito pubblico sul mercato secondario. Per ciò che riguarda l’Italia si stima che al termine degli acquisti la Bce arriverà a detenere nel proprio portafoglio più di 370 miliardi di titoli di Stato del debito pubblico italiano.

Che implicazioni ha tutto ciò?
Proviamo a spiegarlo schematicamente:
1. Con l’acquisto di titoli di Stato dei Paesi dell’Eurozona la Bce ha immesso liquidità sul mercato e offerto una copertura per la solvibilità dei titoli stessi, svolgendo il ruolo di “compratore di ultima istanza”: in questo modo i tassi d’interesse sono scesi enormemente e gli spread tra i Paesi si sono ridotti, rendendo così meno gravosi i costi dovuti al pagamento degli interessi sul debito;
2. Con questa operazione la Bce ha ampliato il proprio bilancio nonché la base monetaria, che è una delle componenti dello stock monetario (M3), che è l’indice che guida l’andamento dell’inflazione. Lo scopo è di riportare il tasso d’inflazione verso il target del 2%;

A questo punto sorge però una domanda: che fine fanno i titoli acquistati dalla Bce?
Anzitutto è bene premettere che i titoli vengono acquistati pro quota per ciascun Paese, a seconda della quota di partecipazione della Banca Centrale nazionale al capitale della Bce. Essendo la Bundesbank quella con il “peso” maggiore, i Bund tedeschi sono i titoli maggiormente acquistati. A seguire ci sono la Banque de France e la Banca d’Italia, e così via.
I titoli finiscono dunque nel portafoglio delle singole Banche Centrali nazionali.

E’ importante sottolineare un aspetto: con questa operazione i titoli vengono sottratti dal mercato. Di fatto è come se non costituissero più un debito dello Stato, essendo diventati un attivo della Banca Centrale, che a sua volta è un’istituzione pubblica. Inoltre, gli interessi che la Banca Centrale percepisce sui titoli acquistati vengono rigirati al Tesoro.

In definitiva, con questa operazione, si annulla il costo del debito pubblico per la quota di esso che è stata acquistata dalla Banca Centrale a seguito del Quantitative Easing.

Facebook
Twitter
LinkedIn
Pinterest
Reddit
Tumblr
Telegram
WhatsApp
Print
Email

ALTRI ARTICOLI