Come fare per aprire una gelateria
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Come fare per aprire una gelateria

Aprire una gelateria è una decisione importante che comporta riflessioni su svariati aspetti: la formazione, l’investimento iniziale, collaboratori e dipendenti necessari, la zona della città in cui aprire il punto vendita, la scelta dei fornitori, ecc. La concorrenza è tanta, per emergere non basta produrre un buon gelato. Come vincere la sfida? Ecco alcuni consigli.

In generale, chi decide di aprire una gelateria è mosso da passione per il settore e dal desiderio di condurre un lavoro creativo. Ma aprire una gelateria, come qualsiasi altra attività, comporta l’assunzione di un rischio “imprenditoriale”: l’investimento iniziale può essere consistente.

Prima di diventare imprenditori del gelato è indispensabile acquisire conoscenze sulla preparazione, i macchinari da utilizzare, gli ingredienti, la normativa di riferimento e avere un’idea abbastanza chiara delle migliori strategie di marketing da adottare. Nel nostro Paese sono presenti numerose scuole che offrono formazione e aggiornamento per futuri gelatieri e professionisti.

Una volta certi di avere acquisito un solido bagaglio di conoscenze e competenze, è auspicabile preparare un business plan: un documento nel quale progettare i passi da compiere verso l’apertura del punto vendita. Attraverso il business plan sarà più chiaro l’investimento economico richiesto: è necessario includere i costi di affitto o acquisto delle mura del negozio e dei macchinari, le vetrine, ingredienti e attrezzature in generale, il costo della manodopera e della lavorazione eseguita da terzi fino ai costi industriali, per esempio l’energia elettrica. Realizzare un business plan esaustivo, che include le voci di spesa principali, è anche di aiuto quando si richiede alla propria banca un finanziamento per avviare la nuova attività imprenditoriale.

Che tipo di gelateria si intende aprire? Il mercato del gelato artigianale è molto competitivo e per emergere, oltre a un prodotto buono e di qualità, è consigliabile innovare, stupire e offrire varietà nei prodotti. È utile prendere in considerazione la possibilità di affiancare al gelato altri prodotti di pasticceria o aprire nel punto vendita un bar. Anche se il gelato è sempre più consumato in tutti i periodi dell’anno, la varietà consente di assicurarsi vendite senza risentire della stagionalità. Se non si hanno le possibilità per allargare la propria attività si possono unire le forze con un altro imprenditore e mettersi in società.

Una delle decisioni più importanti da prendere è il luogo in cui aprire il punto vendita. Per non pentirsi della scelta è consigliabile fare attività di “geomarketing”. Prima di tutto occorre accertarsi che non siano presenti nelle immediate vicinanze altre gelaterie, poi bisogna valutare la zona: le strade pedonali o le “vie dello shopping” consentono di avere molti clienti che transitano davanti al punto vendita. Se il desiderio è aprire una gelateria in cui accogliere i clienti con tavoli e sedie, quindi vendere non solo per l’asporto, la vicinanza di un parcheggio è un vantaggio. Una gelateria in centro città può consentire di vendere a prezzi più alti, mentre un punto vendita in periferia deve adeguare i prezzi al reddito degli abitanti della zona, presumibilmente più basso.

Stabilita la zona e il tipo di gelateria che si intende aprire bisogna documentarsi sui macchinari da acquistare. L’Italia vanta il primato nella produzione di “macchine per il gelato” con esportazioni in tutto il mondo. Di certo serviranno vetrine per la conservazione ed esposizione del gelato, pastorizzatori e mantecatori per la produzione, piani di lavoro, spatole e vaschette.

Merita attenzione anche la scelta degli ingredienti, fondamentale se si vuole ottenere un buon prodotto: sia le materie fresche che gli ingredienti composti devono essere acquistati con la massima attenzione. Il mercato ormai offre prodotti realizzati da aziende specializzate di altissima qualità e per tutte le esigenze, motivo per cui gli ingredienti composti riscuotono un sempre maggiore successo. Nati per rispondere ad alcune necessità pratiche, come conservare al meglio le materie prime, ridurre i tempi di preparazione, avere garanzie igieniche e sfruttare la loro funzione di leganti, oggi sono utilizzati da molti gelatieri.

L’ultimo consiglio è quello di sviluppare e mantenere attive le relazioni con i professionisti del settore. Frequentare associazioni, scuole e futuri colleghi consente di acquisire conoscenze uniche e fare tesoro dell’esperienza di altre persone che hanno vinto “la sfida” del mercato artigianale.

 

 

Aspetti burocratici

Va presentata una comunicazione di inizio attività al Comune detta Scia (Segnalazione certificata di inizio attività) con la quale si certificherà il possesso di tutti i requisiti richiesti dalla legge; personali, professionali e sanitari. E’ necessario frequentare un corso di formazione professionale per l’abilitazione alla vendita di prodotti alimentari, organizzato dalla Regione o da enti accreditati. (Corso Alimentarista). Con la Comunicazione Unica sarà possibile richiedere l’iscrizione all’Albo Artigiani presso la Camera di Commercio competente e l’attribuzione della partita iva

Aspetti fiscali

L’attività può essere svolta con regime contabile ordinario, semplificato o forfettario a seconda del fatturato. Si sconsiglia il regime forfettario solo nel caso in cui, l’attività di impresa non è gravata da importanti costi di esercizio e i ricavi sono limitati. Con il semplificato o l’ordinario si pagano le seguenti imposte e tasse: Irpef e relative addizionali, Irap, Iva, diritto annuale camerale. Con il forfettario si versa un’imposta sostitutiva fissa.

 

Aspetti previdenziali

Il titolare dell’attività va iscritto nella gestione Artigiani dell’Inps ed Inail.
Eventuali dipendenti vanno iscritti nell’apposita gestione dell’Inps e dell’Inail.

 

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