Giudizio Buy da Goldman Sachs per Banco Bpm
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La banca d’affari in un report diffuso ieri ha alzato tutti i target price del proprio universo di copertura (a eccezione di Banca Mps, sospesa dalle contrattazioni, e Bper per cui è stato limato), mantenendo invece le raccomandazioni inalterate.

In particolare, gli analisti di Goldman Sachs continuano a privilegiare Unicredit, inserita in “Conviction List” con giudizio Buy e prezzo obiettivo che passa a 22,50 euro da 21,70 euro. Rispetto ai corsi attuali il potenziale di rialzo è del 25%. Infatti, secondo la banca americana, dal momento che Unicredit scambia a 9,1 volte il target di utili al 2019, il titolo tratta a sconto rispetto ai concorrenti europei, anche se “tale sconto si va restringendo man mano che che i risultati continuano ad aggiungere credibilità ai target del 2019”.

Giudizio Buy anche per Banco Bpm, di cui Goldman ricorda fra l’altro la recente cessione di Aletti Gestielle. Il prezzo obiettivo sale a 3,70 euro da 3,20 euro per azione con un upside rispetto al prezzo attuale del 12%.

Per Intesa Sanpaolo, che ha rilevato gli asset positivi della Popolare di Vicenza e di Veneto Banca finite in liquidazione (e oggi ha annunciato un’acquisizione in Svizzera legata al private banking) il giudizio di Goldman Sachs è confermato a Neutral con target price a 3,20 euro da 3,10 euro precedente e un upside del 10%.

Raccomandazione Neutral infine per Ubi Banca, con prezzo obiettivo a 3,40 da 3,24 euro, e per Bper che si vede tuttavia ridurre il target price a 5,10 euro da 4,80 euro per azione.

Le stime sull’utile per azione in aggregato vengono in realtà tagliate del 4% ma se si esclude Banca Mps, sottolinea Goldman Sachs, restano pressoché invariate (-1%).

Guardando al secondo trimestre “della svolta” si registra per il comparto italiano una crescita del Rote (return on tangible equity) pari al 10%, spiega Goldman Sachs riferendosi all’indicatore che misura la redditività operativa. Un aumento questo che si spiega con “le performance ottenute dai gruppi più grandi grazie all’acquisizione di banche in difficoltà”. Inoltre i ricavi sono saliti in aggregato dell’1% grazie al +5% messo a segno dalle commissioni che ha compensato il calo (-3%) del margine di interesse.

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