Gli ex della Carige si difendono: i prestiti? Scelte discrezionali

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Le memorie difensive del «vecchio» vertice di Banca Carige, quello guidato da Giovanni Berneschi, sono passate dagli uffici di Bankitalia a quelli della Procura di Genova. I magistrati hanno acquisito le controdeduzioni con cui non solo la direzione generale ma anche l’ex presidente e i consiglieri ribattono individualmente alle contestazioni dello scorso anno di Bankitalia sulla concessione di crediti non adeguatamente garantiti a una ristretta lista di «amici» e sull’insufficiente accantonamento rispetto alle sofferenze.
La linea di difesa del vecchio board di Banca Carige, uscito di scena insieme con Berneschi nel settembre scorso dopo il durissimo report degli ispettori, si basa tutta su un principio: la banca locale conosce i suoi principali clienti e anche se questi erano «apparentemente» in difficoltà ha deciso di dar loro ossigeno perché, sulla base delle conoscenze del patrimonio e delle solvibilità, la loro esposizione non era valutata a rischio. Proprio in virtù di questa fiducia la banca non ha applicato le regole di Basilea per gli accantonamenti relativi agli incagli e alle sofferenze. L’ex board di Banca Carige, in sostanza, rivendica con Bankitalia il diritto alla «discrezionalità» del banchiere nel concedere e dilazionare prestiti. Quanto al nuovo board ha cercato di dare subito forti segnali di un cambio di rotta rispetto all’«era Berneschi» a cominciare dalla nomina di un amministratore delegato di polso come Piero Luigi Montani. Quanto alla Fondazione Carige ieri il consiglio di amministrazione si è riunito per decidere come far fronte al pagamento di 20 milioni di euro di erogazioni già deliberate, in mancanza di liquidità. Si studia un piano di dilazionamento. Inoltre il consiglio ha scelto Angelo Provasoli, già rettore della Bocconi e presidente del gruppo Rcs, come «assistente» per le delicate scelte da prendere entro breve per risolvere i problemi dell’ente che controlla Banca Carige, tra cui l’eventuale ricerca di un socio.
E.D.

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