I mercati emergenti rimangono un ricco terreno per gli investitori in cerca finanza alternativa
Tra i principali fattori che nel 2022 hanno pesato maggiormente a livello azionario spiccano la guerra in Ucraina la debolezza del settore informatico, che ha zavorrato soprattutto le azioni di Corea del Sud e Taiwan.
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Tra i principali fattori che nel 2022 hanno pesato maggiormente a livello azionario spiccano la guerra in Ucraina  la debolezza del settore informatico, che ha zavorrato soprattutto le azioni di Corea del Sud e Taiwan. Ma guardando al futuro, i driver di performance per il 2023 sono numerosi: la riapertura della Cina, i cui beneficiari principali saranno le azioni cinesi ma anche quelle coreane; le quotazioni di borsa interessanti, oggi sotto la media decennale; il fenomeno “nearshoring”, ovvero il potenziale rimpatrio delle catene di produzione verso paesi più vicini e alleati, dinamica che porterà vantaggi soprattutto per il Messico.

Il Messico, leader a livello economico e in termini di rilevanza del mercato azionario, sta anche migliorando a livello domestico grazie all’incremento dell’export verso gli Stati Uniti. In quest’area geografica le opportunità migliori si trovano, secondo Carmignac, in settori poco frequentati come le infrastrutture, il miglioramento del tenore di vita, l’inclusione finanziaria. In Cina, invece, sono quattro i temi d’investimento da cavalcare oggi secondo Carmignac: l’incremento dei consumi, l’innovazione tecnologica e industriale, la transizione ecologica e l’assistenza sanitaria. Tra i motivi per investire oggi nell’azionario cinese spiccano anche il basso posizionamento nei portafogli globali rispetto alla media degli anni precedenti e le valutazioni azionarie a sconto, tant’è che l’indicatore prezzo/utili attesi a 12 mesi per l’indice Msci China è di gran lunga più basso rispetto all’Indice Msci World, per esempio. La Corea del Sud è invece considerata attraente in qualità di leader globale nel settore tecnologico, sfoggiando tra l’altro valutazioni di borsa interessanti in uno scenario di spesa in apparecchiature per semiconduttori vista ancora in crescita per il Paese. Non è un caso che i multipli finanziari di molti nomi di rilievo della borsa di Seul, come esempio Samsung e LG Chem, siano invitanti. Mentre serve maggior selettività sulla piazza dell’India.

L’expertise emergente ESG di Carmignac

Carmignac investe nei mercati emergenti fin dal 1989, anno di fondazione della società, e nel 2014 ha ottenuto la licenza RQFII dalla autorità cinesi per investire nel mercato azionario locale. Oggi l’asset manager francese può contare su una sessantina di analisti e 32 miliardi di patrimonio complessivamente gestito (fonte Carmignac), dove i tratti caratteristici si riassumono nella gestione attiva del risparmio, nell’uso della ricerca proprietaria e indipendente, nell’approccio basato su forti convinzioni (non a benchmark) da parte di analisti e gestori, nell’efficace gestione dei rischi e nell’approccio sostenibile. Carmignac si è distiinta fin dall’inizio come protagonista sui mercati emergenti attraverso un approccio sostenibile, ricevendo negli anni 18 Certificazioni ISR.
Per comprendere meglio i rischi specifici e di sostenibilità dei paesi emergenti, Carmignac combina l’analisi dei fondamentali (bilanci) con quella dei criteri extra finanziari. Lo strumento di analisi proprietaria ESG, definito START, permette di intraprendere un dialogo diretto con le aziende sugli indicatori chiave, combinando e aggregando anche gli indicatori ESG dei principali data provider esistenti sul mercato. All’interno dei fondi azionari emergenti Carmignac mira a garantire un impatto positivo sulle singole società e sull’ambiente, conformandosi agli obiettivi di sviluppo sostenibile (Sdg) delle Nazioni Unite. 
La transizione energetica non potrà essere effettuata senza i paesi emergenti, che sono ormai veri e propri protagonisti nel campo delle innovazioni e delle tecnologie green, come la Cina, la Corea del Sud e l’India. Infatti, gli investimenti del 2021 nella transizione energetica (fonte Carmignac, Bnef, Bloomberg) si sono attestati a 266 miliardi di dollari in Cina, mentre Stati Uniti e Germania si sono fermati rispettivamente a 114 e a 47 miliardi. Il risultato è che il 35% degli investimenti nella transizione energetica globale è riconducibile alla Cina. 
 

L’investimento sul campo, il fondo Carmignac Emergents

Il fondo Carmignac Emergents, lanciato nel 1997, investe in trend di lungo periodo guidati da temi sostenibili in Paesi emergenti in rapida evoluzione. I gestori, Xavier Hovasse e Haiyan Li Labbé, mirano a un portafoglio concentrato e agnostico rispetto al benchmark, ricercando un’elevata generazione di alfa (sovraperformance rispetto al benchmark) nell’universo diversificato dei mercati emergenti e di frontiera. Si tratta di una strategia che combina un processo di selezione top-down e uno bottom-up per identificare le società che offrono interessanti prospettive di crescita a lungo termine, con un impatto positivo sulla società e sull’ambiente. Gli investimenti devono anche soddisfare l’Articolo 9 della normativa SFDR, contribuendo agli SDG.

Il fondo punta a sovraperformare l’indicatore di riferimento (indice MSCI EM Usd) su un orizzonte di cinque anni. Il fondo ha anche un obiettivo di sostenibilità: investe a livello di portafoglio con lo scopo di ottenere un contributo positivo sull’ambiente e la società, nel rispetto degli SDG. Il processo d’investimento è focalizzato sulla crescita strutturale, a prescindere dal ciclo economico e di mercato. Il focus è sulle società operanti in paesi con fondamentali macroeconomici forti e sani, appartenenti a settori under-penetrated che beneficiano di dinamiche strutturali di lungo termine, dove l’esposizione azionaria viene gestita attivamente per adattarsi alle mutevoli condizioni di mercato e limitare la volatilità.

La selezione delle società da inserire nel portafoglio mira a individuare aziende di qualità con alto tasso di crescita e elevato cash flow, che hanno adottato modelli di business sostenibili in grado di autofinanziare la propria crescita e che hanno un basso livello di indebitamento associato a un’elevata qualità del bilancio. Il processo di investimento parte da un universo di oltre 1.300 azioni emergenti, che scendono a 1.070 circa attraverso i filtri di esclusione ESG; a questo punto vengono applicati gli screening Sdg, scrematura che porta a un universo investibile sostenibile di circa 420 titoli. Vengono esclusi i titoli coinvolti in petrolio e gas, carbone termico, intrattenimento per adulti, armi (convenzionali e non), tabacco, gioco d’azzardo, alcol, rispetto del Un global compact. I passi successivi del processo di selezione portano infine a un portafoglio focalizzato su 35-45 azioni.

I temi d’investimento preferiti dai gestori del fondo sono: offrire tecnologie innovative, finanziare il futuro, migliorare gli standard di vita e finanziamento di tecnologie sostenibili. Nel tempo il fondo d’investimento sui mercati emergenti di Carmignac ha ottenuto un interessante profilo rendimento-rischio a 1, 3 e 5 anni: la performance è risultata superiore sia alla media della categoria (fonte Carmignac, marzo 2023) e sia all’indicatore di riferimento (Msci EM in Usd).

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