I prezzi dell’oro hanno superato i 2000 dollari per oncia
Il rally dell'oro è stato guidato dal tradizionale appeal del metallo giallo nella veste di bene rifugio, un ruolo ricoperto a pieno titolo, in tempi di COVID 19, ed a fornire supporto sono stati anche gli stimoli varati da governi e banche centrali.
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Il rally dell’oro è stato guidato dal tradizionale appeal del metallo giallo nella veste di bene rifugio, un ruolo ricoperto a pieno titolo, in tempi di COVID 19, ed a fornire supporto sono stati anche gli stimoli varati da governi e banche centrali.

Secondo l’analisi redatta da Karen Jones, analista presso Commerzbank, la soglia dei 2000 dollari per oncia rappresenta un’importante resistenza psicologica, con un canale di tendenza quasi cinquantennale che poggia proprio al di sotto di tale livello, più precisamente a ridosso dei 1983 dollari per oncia.

Solamente una chiusura mensile, meglio ancora trimestrale, al di sopra di questo livello segnerà una inequivocabile rottura del canale in oggetto.

“Occhio a quello che fate – spiega Jones – a meno che la parte superiore del range non venga violata con forza, da qui in poi i margini di guadagno sono limitati”.

Poiché il rally dell’oro si è palesato con particolare veemenza, una correzione è probabile, e potrebbe anche essere “brutale”, spiegano gli analisti, e questo è quello a cui potremmo assistere prima di un nuovo tentativo di rialzo.

“Il primo supporto può essere individuato a ridosso della media mobile a 20 giorni, ovvero a quota 1875 dollari per oncia, ed a seguire troviamo la parte inferiore del channel rialzista a 4 mesi, ossia in area 1830 dollari per oncia – spiega Tom Pelc,  analista tecnico indipendente precedentemente in Nomura e RBS – di seguito troviamo un livello di supporto più importante, a ridosso della media mobile a 20 settimane a quota 1755 dollari per oncia”.

“Un calo delle quotazioni non necessariamente comprometterebbe il trend a lungo termine, continuiamo a vedere la volatilità in miglioramento, e questo implica che non vi siano segnali di un cambio nella tendenza a lungo periodo – spiega Richard Adcock, ex UBS ed ora analista tecnico indipendente – il mercato può andare oltre le attese degli investitori”.

“In caso di rottura della resistenza – conclude Pelc – possiamo sfruttare le estensioni di Fibonacci per calcolare target a breve termine: il primo è a quota 2067 dollari per oncia, ma possiamo arrivare anche a 2286 dollari. Questo, tuttavia, potrebbe essere solamente l’inizio di un incremento di portata ben maggiore, infatti, utilizzando i Lucas ratios, possiamo calcolare un target a 3598,8 dollari per oncia in 4 -5 anni”.

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