Il future del petrolio WTI con consegna maggio è crollato fino ad un minimo mai visto intorno a -37 dollari al barile
Non era mai accaduto che il venditore del contratto arrivasse a "pagare" il compratore purché si prendesse in carico un barile di petrolio Wti.
petrolio

Ancora nessun commento

Non era mai accaduto che il venditore del contratto arrivasse a “pagare” il compratore purché si prendesse in carico un barile di petrolio Wti. Ieri sulla stessa scadenza (ultimo giorno di trattazione) il prezzo del Wti è oscillato intorno alla parità. Oggi l’attenzione è sulla scadenza di giugno del prezzo del petrolio che parte da 11 dollari al barile. Stamattina il mercato ha dirottato la sua attenzione sul Brent, che ieri aveva schivato il crollo, oggi il prezzo è in calo del 12% a 17 dollari al barile. L’evento registrato lunedì notte dal Wti ha spiegazioni soprattutto tecniche, legate alle regole del mercato dei future sulle commodity, ma è evidente che si tratta di una conseguenza della forte contrazione della domanda interna degli Stati Uniti.

Ma la domanda che ci poniamo tutti è, dove andrà il prezzo del greggio? Secondo il team di BNP Paribas, tutti i maggiori osservatori in primis l’Agenzia internazionale dell’energia, sono convinti che i tagli di 15 milioni di barili per due mesi decisi dall’Opec+ non basteranno a compensare un calo della domanda di circa 30 milioni di barile giorno. Il prezzo del petrolio di tipo Brent ritornerà a livelli normali solo con la fine dei lockdown, il Wti con il roll over delle scadenze a giugno-luglio Le stime di Intermonte sono per un prezzo medio del greggio quest’anno a 30 dollari al barile. Ma purtroppo non si può trattare di stime economiche, che sono legate alle attese sull’andamento dei contagi e su questo non ci sono parametri o metriche affidabili.

Come può un investitore retail puntare sulle materie prime? “Investire direttamente sui future comporta l’investimento di un ammontare molto importante e il deposito di margini di garanzia: le alte soglie di ingresso rendono queste strategie accessibili quasi esclusivamente ad operatori professionali”, spiega Nevia Gregorini, head of ETS – global markets BNP Paribas. “Per gli investitori retail è però comunque possibile investire sul mercato delle materie prime tramite i certificates, prodotti quotati sul segmento Sedex di Borsa Italiana e acquistabili tramite qualunque banca o intermediario, conoscendo semplicemente il codice ISIN. Con i certificates è possibile diversificare in maniera efficiente anche portafogli retail”.

Bnp Paribas è l’emittente che al momento ha la più vasta gamma di certificates a leva: prodotti a leva fissa, che consentono di moltiplicare per 5 o per 7 le performance di WTI e Brent al rialzo o al ribasso su base giornaliera e prodotti a leva variabile che includono Turbo e Minifutures, che consentono di esporsi con un’ampia scelta di leve a WTI, Brent e Gas Naturale. Turbo e Minifuture non sono invece soggetti all’”Effetto dell’Interesse Composto” ed è per questo che si adattano anche a un’operatività multigiornaliera, e ad esigenze di copertura, che tipicamente implicano il mantenimento della posizione per tempi medio/lunghi. “Una volta acquistato un Mini future o un Turbo, l’effetto leva della posizione risulta automaticamente definito dal rapporto tra il prezzo del sottostante al momento dell’acquisto e quello del certificato, e a quel punto diventa fisso: sulla base di questo fattore si potrà così definire la propria esposizione sul mercato, sia essa di tipo speculativo o di copertura. Pertanto, l’investitore decide al momento dell’investimento la leva finanziaria, che resta invariata fino alla chiusura della posizione”, conclude l’esperta.

Facebook
Twitter
LinkedIn
Pinterest
Reddit
Tumblr
Telegram
WhatsApp
Print
Email

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

ALTRI ARTICOLI

Quasi tutti i decreti attuativi della manovra sono fermi: ecco perché

Nonostante il Governo Meloni abbia fatto attenzione a ridurre al minimo i decreti attuativi necessari ad attuare la manovra finanziaria del 2024, sono ancora 53 sui 55 previsti quelli che devono essere emanati. Ad essi sono legati circa 3,6 miliardi in interventi sull’economia, di diverso tipo. Da chiarimenti sulla Zona economica speciale all’esclusione dall’Isee dei…

Leggi »

Carne di tartaruga è rischiosa? In 9 muoiono intossicati

È di nove morti, di cui otto bambini e una donna, il tragico bilancio di una intossicazione alimentare dovuta alla carne di tartaruga marina. Un episodio, avvenuto nell’isola di Pemba, una delle due principali dell’arcipelago di Zanzibar in Tanzania nell’Africa Orientale, che rischia di veder peggiorare il quadro in quanto altri 78 sarebbero rimasti intossicati.…

Leggi »

Big comunicazione si fondono: cosa cambia per i clienti

Si avvicina sempre di più la fusione tra Fastweb e Vodafone, con l’azienda italiana di telecomunicazioni pronta ad acquisire l’operatore. Una mossa importante, con le trattative che sarebbero ben avviate e addirittura prossime a concludersi, che però fa nascere parecchi interrogativi. A porsi domande sull’operazione, su tutti, sono i clienti di Vodafone che temono nuove…

Leggi »