Il Mercato europeo è soltanto all’inizio della fase di ripresa
borsa italiana

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Di conseguenza, si individuano opportunità più interessanti nel settore delle obbligazioni high yield europeo che non in quello statunitense, nonostante il fatto che alla fine di agosto lo yield-to-worst (il rendimento minimo potenziale di un’obbligazione senza il default dell’emittente) fosse un po’ più in alto negli Stati Uniti.
Diversi fattori possono spiegare tale circostanza:
• il settore energetico rappresenta circa il 15% dell’indice statunitense, mentre è praticamente assente in Europa;
• maggiore incidenza dei rating CCC (bassa qualità del credito) nell’indice statunitense rispetto a quello europeo;
• differenziale dei tassi di interesse core tra Stati Uniti ed Europa;
• forti deflussi da inizio anno sul mercato high yield statunitense a causa di alcuni realizzi di plusvalenze e dell’aumento dell’avversione al rischio da parte degli investitori.
In realtà, in occasione delle turbolenze sul mercato azionario cinese ad agosto, abbiamo assistito anche a un rallentamento nel mercato high yield, sebbene senza forti flussi in uscita.
Inoltre, i fondamentali aziendali appaiono meno favorevoli negli Stati Uniti che in Europa poiché il rischio di fusioni e acquisizioni è aumentato notevolmente nell’area statunitense.
Al 31 agosto, gli spread creditizi dei titoli high yield europei erano prossimi al loro livello più ampio dall’inizio dell’anno. Ritengo che i livelli attuali rappresentino un buon punto di ingresso per gli investitori, sebbene il mercato dovrebbe restare piuttosto volatile nel breve termine.

I fondamentali per gli emittenti high yield europei restano solidi. Moody’s prevede che il tasso di default permarrà al 2% circa in Europa. Il rischio di rifinanziamento si è ulteriormente ridotto a causa della forte liquidità, in media, delle imprese europee high yield.

 

Inoltre, i fattori tecnici in Europa sono positivi. Nel 2015 abbiamo assistito a notevoli flussi di investimento verso l’asset class high yield europea grazie alle manovre di politica monetaria espansiva da parte della Bce e alla ricerca di rendimento da parte degli investitori globali. Ad esempio, secondo i dati analitici settimanali di JP Morgan relativi alla settimana conclusasi il 28 agosto, tali flussi sono aumentati del 13% Ytd rispetto all’anno scorso nello stesso periodo.

Le valutazioni nel mercato high yield europeo appaiono interessanti se confrontate con altre asset class in Europa, specialmente i titoli investment grade o del debito pubblico, i quali offrono attualmente rendimenti molto inferiori con duration più elevate. Credo che le valutazioni siano più interessanti anche rispetto al mercato azionario europeo.
Infine, nelle prime fasi di uno scenario di tassi in aumento, i titoli high yield europei sono ben posizionati con una correlazione negativa coi tassi di interesse, un importante spread cushion ed una duration inferiore rispetto ad altre aree del mercato del reddito fisso.

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