Il nuovo ceo di Starbucks è entrato a far parte di Starbucks in ottobre, trascorrendo mesi a imparare il lavoro, svolgendo 40 ore di formazione per baristi e indossando il loro iconico grembiule verde.
«Per tenerci vicini alla cultura e ai nostri clienti, nonché alle nostre sfide e opportunità – ha scritto ai dipendenti – intendo continuare a lavorare nei negozi per mezza giornata al mese e mi aspetto che ogni membro del team dirigenziale resti collegato e impegnato nella realtà dei nostri negozi al fine di migliorare».
Negli ultimi cinque mesi ha viaggiato in oltre 30 store, stabilimenti produttivi e centri di assistenza, ottenendo il diploma di barista lungo il percorso. Si è immerso nei piani di «reinvenzione» della società guidata sino ad adesso dal co-fondatore Howard Schultz. «All’inizio è stato sconvolgente – ha confessato – ma ci sono cose che vanno fatte in prima persona se si vogliono conoscere bene le cose».
L’ultima volta che ha lavorato a Starbucks, il Ceo lo ha fatto in uno store a sud di Chicago, dove ordini direttamente dalla macchina. Dalla finestra di servizio è uscito l’amministratore delegato. Una foto lo ritrae mentre allunga a un cliente il vassoio di cartone con i bicchieri.