Il titolo NVIDIA è sceso del 4,5%
Sono passati pochi giorni da quando Nvidia ha annunciato i risultati stellari del suo terzo trimestre, nettamente superiori alle attese degli analisti, eppure il titolo sta perdendo in borsa.
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Sono passati pochi giorni da quando Nvidia ha annunciato i risultati stellari del suo terzo trimestre, nettamente superiori alle attese degli analisti, eppure il titolo sta perdendo in borsa.

In queste sedute di borsa il titolo ha perso il 4,5%, scendendo sotto la simbolica soglia dei 500 dollari che aveva appena superato. L’inaspettato calo delle quotazioni ha aperto la discussione fra investitori e analisti sulle reali potenzialità di crescita che hanno ancora le azioni Nvidia, dopo che dall’inizio dell’anno le quotazioni sono più che triplicate con un rialzo del 234%. La performance 2023 di Nvidia è di gran lunga la migliore nel settore dei semiconduttori Usa. Il grafico qui sotto mostra il confronto con l’andamento dell’Etf iShares Semiconductor.

Morningstar e Melius Research: i due estremi del consensus
A un estremo, quello  dei più scettici, troviamo Morningstar, il cui Chief US market strategist, Dave Sekera, dice che se il titolo è sceso dopo la comunicazione di risultati di così alta qualità, è perché “è pienamente valutato”. “Sebbene i risultati di Nvidia abbiano aumentato la fiducia nelle prospettive a lungo termine dell’azienda, tra cui l’aumento dei ricavi a 120 miliardi di dollari nell’anno fiscale 2028 rispetto ai 27 miliardi di dollari dell’anno scorso, è ancora incerto quale sarà la domanda complessiva di processori per l’intelligenza artificiale”. Il target price di Morningstar è 480 dollari, in linea con la quotazione attuale di 478 dollari. 
Sul fronte opposto, fra gli ottimisti, si mette in luce l’ultimo report di Melius Research a firma dell’analista Ben Reitzes che ha una raccomandazione Buy e un target price di 750 dollari, che implica una previsione di rialzo del 50% nei prossimi 12 mesi.

Il paragone con la Apple (NASDAQ:AAPL) di 12 anni fa
Reitzes paragona la Nvidia di oggi alla Apple del periodo successivo al 2009, quando la valutazione del gruppo della Mela subì una battuta d’arresto prima che il mercato riconoscesse l’importanza  dei ricavi da servizi, che si stavano sviluppando in aggiunta alle vendite dei prodotti hardware. Oggi, dice l’analista di Melius Research, il mercato giudica Nvidia guardando soprattutto alle vendite di chip per l’intelligenza artificiale, dove molti sottolineano i rischi connessi al divieto del governo Usa di vendere i prodotti di punta in Cina. Reitzes, al contrario, vede un grande potenziale di crescita e di espansione dei margini grazie alle vendite di software e networking.

Oggi Nvidia è valutata meno di Apple e di Microsoft (NASDAQ:MSFT)
Grazie alla fenomenale crescita degli utili, le azioni Nvidia non sono più scambiate a quei multipli stellari che lasciavano perplessi molti investitori: la società era arrivata a quotare più di 80 volte gli utili dell’esercizio successivo. Oggi il mercato si aspetta che il prossimo esercizio (2024-2025) si chiuderà fra 14 mesi con un utile di 20 dollari per azione, che è più del doppio di quello che gli analisti prevedevano sei mesi fa. Reitzes fa notare che attualmente Nvidia capitalizza 23 volte gli utili da lui previsti per il prossimo esercizio e 20 volte quelli del 2026. Quindi Nvidia ha un P/E inferiore a Microsoft (34 volte e 29 volte) e ad Apple (29 volte e 26 volte).  
In realtà, il consensus di Market Screener indica multipli un po’ più alti rispetto a quelli di Melius Research, con un P/E 2025 di 26 volte e di 23 volte per l’anno successivo. Lo stesso consensus indica un target price medio di 652 dollari, con un potenziale di rialzo del 36%.

La domanda di chip per AI ha raggiunto il picco
Il target del consensus riflette quella che sembra essere in questo momento la visione più diffusa sul mercato. Ovvero: Nvidia continuerà a crescere, ma in maniera più graduale, perché è ormai finita l’epoca del rialzo sfrenato partito all’inizio di quest’anno con il boom dell’intelligenza artificiale
Logan Purk, analista del broker Edward Jones, dice che la domanda di chip per AI dovrebbe avere raggiunto un picco, il che renderà più difficile per Nvidia sorprendere il mercato a ogni appuntamento con risultati largamente superiori alle attese. 

Tutti i portafogli sono ben imbottiti di azioni Nvidia
A frenare il ritmo del rialzo concorre anche il fatto che ormai tutti gli investitori sono ben imbottiti di azioni Nvidia. Un’analisi di Morgan Stanley (NYSE:MS) sui 100 principali portafogli gestiti in maniera attiva da investitori istituzionali dice che nel terzo trimestre di quest’anno la concentrazione media di azioni Nvidia nei portafogli era del 2,3%, ben sopra la media storica dello 0,7%. “Tutti amano questo titolo, quindi più o meno tutti lo possiedono già o lo sovrappesano, e questo significa che sarà difficile trovare il prossimo acquirente incrementale”, ha dichiarato a Bloomberg Tim (BIT:TLIT) Ghriskey, senior portfolio strategist di Ingalls & Snyder.
La previsione più diffusa, quindi, è che le azioni Nvidia continueranno a salire nel lungo termine, ma non più al ritmo forsennato del primo semestre 2023.

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