Imprebanca esplora le vie del networking

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Multicanale ma con forti radici nel territorio. Chi punta a coniugare queste due anime in apparenza distanti tra loro è Imprebanca, istituto di credito nato da un’idea di Confcommercio di Roma e Lazio,Banca Finnat e Ina Assitalia (oggi Generali Italia).
A gettare il seme di un nuovo modello di banca, che non intende competere con i grandi gruppi nazionali, ma piuttosto fornire servizi su misura nell’ambito della proprie competenze specifiche, è un gruppo di circa 40 imprenditori romani che nel corso del 2007 e del 2008 si sono trovati a constatare l’allontanamento dalla capitale di importanti centri decisionali finanziari.

Riccardo Lupi, direttore generale di Imprebanca

Autorizzata all’attività bancaria nell’agosto del 2009 da Banca d’Italia, Imprebanca ha iniziato l’attività nel maggio 2010 con un capitale sociale interamente versato di 50 milioni di euro. A dare il via all’operatività, basata su un modello di servizio multicanale, è la prima succursale presso via Cola di Rienzo a Roma. Sempre nel 2010 è stata la volta della succursale di Properzio, nel 2011 quella nel quartiere Testaccio, e nel 2012 quelle situate nella zona Ippocrate e Arenula.
Nel 2013, oltre all’apertura di un’altra filiale cittadina in corso Trieste, Imprebanca varca per la prima volta i confini della regione con l’inaugurazione della filiale di Trento, frutto di un progetto di sviluppo e sostegno al tessuto economico locale individuato insieme alla sede locale di ConfcommercioIn Trentino viene esportato lo stesso modello di servizio che intende sostenere le esigenze finanziarie della clientela retail e delle piccole e medie imprese: per intercettarle Imprebanca fa leva soprattutto sullo sviluppo di sinergie con i partner, tra cui le associazioni di categoria e quelli operanti nel settore della grande distribuzione organizzata, dotati di reti distributive funzionali allo sviluppo di una struttura snella.
Innovativo è anche il modello organizzativo che intende raggiungere il potenziale cliente laddove si trova il centro dei suoi interessi: le succursali, di dimensioni ridotte, sono infatti presenti nei punti nevralgici della città di Roma, come i mercati di quartiere, o nelle immediate vicinanze delle reti di vendita dei soci della banca.
Ma a spingere l’avvio dell’iniziativa sono state soprattutto alcune valutazioni relative allo scenario di mercato, come ci spiega il direttore generale Riccardo Lupi. “Abbiamo individuato l’opportunità di nuovi spazi e modalità di presidio del territorio generate dalle discontinuità di mercato e dai riassetti organizzativi dei grandi gruppi bancari, spiega Lupi. I nostri partner si caratterizzano per una profonda conoscenza della clientela potenziale e disponibilità di rete distributive. Il territorio della regione rappresenta inoltre un tessuto economico rilevante con un’elevata capacità di risparmio”.

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