Intesa Sanpaolo, le rettifiche sui crediti mandano a fondo l’utile nel primo semestre

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UTILE SEMESTRALE -66,9% – Intesa Sanpaolo ha chiuso il secondo trimestre 2013 con un utile netto sotto le attese a 116 milioni, -75% rispetto ai 470 milioni dell’anno precedente, e con un risultato semestrale di 442 milioni (-66,9%). I risultati sono stati penalizzati dalla crescita degli accantonamenti e rettifiche su crediti a fronte di una stabilizzazione del margine di interesse, spiega la banca, che nei tre mesi ha registrato anche un calo dei ricavi dell’8,3% a 8,2 miliardi, e del risultato della gestione operativa (-8,9% a 4,09 miliardi).

RETTIFICHE SUI CREDITI – Nel primo semestre dell’anno, l’istituto guidato da Enrico Cucchiani ha aumentato di 509 milioni di euro le rettifiche su crediti rispetto a quanto accantonato nello stesso periodo del 2012. La banca, si legge nella nota dei conti, “ha attuato una politica particolarmente rigorosa e prudenziale anche in previsione della verifica della qualità degli attivi e dello stress test” che interesserà le banche europee. Le rettifiche su crediti sono state 2,56 miliardi (+24,8%).

BENE I COEFFICIENTI PATRIMONIALI – Sul fronte dei coefficienti patrimoniali, il core tier 1 a fine giugno, applicando le regole di Basilea 2 foundation, era pari all’11,7% (a fronte dell’11,2% di fine 2012) e il tier 1 ratio al 12,6% (rispetto al 12,1% del 31 dicembre 2012). L’istituto precisa anche di essere “una delle poche banche al mondo già in linea con i requisiti di Basilea 3 per patrimonializzazione e liquidità”.

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