Segni positivi dall’Export
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In economia l’esportazione o export è la vendita in un altro Stato di beni e servizi. Questo tipo di operazione è largamente caldeggiata dai vari governi per fare da contraltare alle importazioni, di cui ogni Stato ha necessità, cercando il più possibile di avere una bilancia dei conti con l’estero positiva.
L’attività di esportazione, per quanto agevolata, è regolata da apposite leggi fiscali e doganali ed è sottoposta a controllo, in Italia, da parte del Ministero del commercio con l’estero. Molto spesso, in caso di esportazione di particolari materiali, ha importanza anche il parere positivo del Ministero degli affari esteri, unico che può autorizzare, ad esempio, le esportazioni di materiali ad alta tecnologia. Negli anni scorsi, per aiutare i piccoli imprenditori a far conoscere il più possibile anche all’estero il Made in Italy è stato fondato un Ente apposito, l’ICE (acronimo di Istituto nazionale per il Commercio Estero). È grazie al coordinamento fornito da questo ente che sono stati organizzati i primi Padiglioni Italiani e le prime partecipazioni alle Fiere internazionali, in modo che anche prodotti e marchi italiani medio-piccoli potessero farsi conoscere al di fuori dei confini nazionali.
Oltre che la conoscenza delle norme giuridiche del proprio Paese, l’azienda che vuole iniziare ad esportare i propri prodotti, deve conoscere anche i regolamenti sovrannazionali in uso, ad esempio i termini di resa con cui le merci possono essere vendute, codificati nell’Incoterms. Altrettanta importanza ha la conoscenza dei regolamenti e dei costumi in vigore nel Paese destinatario, nonché gli eventuali documenti e certificati da fornire in allegato alla merce. Infatti l’esportatore si troverà spesso nella necessità di richiedere Certificati di Origine, Visti consolari, Certificati fitopatologici ed altri documenti simili.

Negli ultimi cinque anni il flusso di esportazioni verso l’America è sempre stato al rialzo. Sono tre i settori maggiormente interessati da questo fenomeno: meccanica, moda e alimentare. Probabilmente il segno identificativo di questa vittoria lo si può individuare in una scelta mirata e vincente della strategia di vendita. Se prendiamo in considerazione i vini l’Italia ha superato la Francia sia nella qualità che nella quantità. Nell’anno passato l’export italiano ha raggiunto quota 37 miliardi di euro con una crescita che si aggira sul 8,9 punti percentuali rispetto al biennio precedente. Gli USA sono il terzo mercato più importante per le merci italiane e si posizionano dopo alla Germania e alla Francia.

Macchinari e meccanica, autoveicoli e mezzi di trasporto, industria alimentare, questi sono i comparti dove il nostro bel Paese riesce a ricavare maggiormente. Solo con queste categorie la cifra è da capogiro: ben 18 miliardi di euro. Quello che continua a preoccupare e il tasso di cambio euro/dollaro perché già un dollaro a 1,2 sull’euro viene considerato già preoccupante dalle imprese.

L’estero vede l’Italia come un marchio di qualità ma le fluttuazioni della moneta potrebbero rovinare tutto.

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