La Francia ha organizzato una grande commemorazione per la vittoria della seconda guerra mondiale.
Alle 17.20: vi sarà la cerimonia di deposizione di una corona di fiori davanti alla statua del generale de Gaulle – Rond-point des Champs-Elysées. Alle 17.50 arriverà il Presidente della Repubblica. Onori e rassegna delle truppe; rievocazione storica accompagnata dall’orchestra della Guardia Repubblicana. Ore 18.10 si terrà il discorso del Presidente della Repubblica che durerà venti minuti. Seguirà la deposizione di corone, accensione della fiamma, con un minuto di silenzio, dedicato ai caduti. Seguirà la Marsigliese cantata dal Coro dell’Esercito francese con un saluto dei portabandiera, offerto dagli ospiti del Invalides e dei presidenti delle associazioni e dei veterani; poi esecuzione della Marcia della Liberazione da parte delle bande musicali alleate.
Le esibizioni musicali saranno offerte dalla banda della Garde Républicaine e dai cori dell’esercito francese, seguirà una banda della Gran Bretagna e dal Canada. Una banda dell’esercito americano dell’esercito, dell’aeronautica e della marina e del Camerun: con la compagnie de Musiques Principales des Armées. La Germania sarà presente con una banda dei Marinemusikkorps Wilhelmshaven.
La sfilata prevede quattro blocchi di rievocatori, con portabandiera di associazioni rappresentative del mondo combattente, comunità insignite di medaglie della Resistenza francese e dell’Ordine della Liberazione, ed esecutori di musica militare, giovani studenti delle scuole secondarie o musicisti. Non sarà presente alcun gruppo dell’esercito italiano, che pure partecipò, come esercito reale, alla liberazione della Penisola italiana al comando del luogotenente del Re, Umberto II di Savoia.
Le celebrazioni di Parigi non saranno gran che, se paragonate alle feste organizzate dalla Gran Bretagna a partire da lunedì 5 maggio. Il Big Ben aveva suonato a mezzogiorno e il Cenotafio, simbolo del sacrificio, è stato drappeggiato con la bandiera britannica, per la prima volta dalla sua inaugurazione nel 1920. Le celebrazioni continueranno per 4 giorni. Buckingham Palace è stato il fulcro degli spettacoli. Al centro di tutti gli eventi, tuttavia, sono stati posti i veterani della 2ªGuerra mondiale, i pochi rimasti, che hanno vissuto in prima persona quei momenti e che oggi servono a ricordarli.
Lunedì si è reso omaggio alla Vittoria con una parata di 1.300 soldati, una sfilata aerea, bande musicali, cornamuse e tamburi. La parata è partita da Parliament Square, sotto lo sguardo bronzeo della statua di Churchill, e si è conclusa davanti a Buckingham Palace. Altrove, in tutto il Regno Unito, si sono tenute feste in strada. Quando il Big Ben ha smesso di suonare, l’attore Timothy Spall ha recitato ad alta voce le parole dello storico discorso della vittoria di Churchill che iniziava con: “Miei cari amici, questo è il vostro momento!”.
Alan Kennett, un veterano della Normandia di 100 anni, ha poi dato il via alla parata quando gli è stata consegnata la torcia della pace del Commonwealth War Graves.
Al personale delle forze armate britanniche si sono uniti rappresentanti del Commonwealth e degli alleati della NATO.
Il re e la regina hanno ospitato per un tè a Buckingham Palace ben 30 veterani della Seconda guerra mondiale di età compresa tra i 98 e i 104 anni e circa 20 sfollati e altre persone che hanno vissuto la guerra. Tra gli invitati c’erano un ex prigioniero di guerra di 98 anni, un novantanovenne che ha servito nei Desert Rats e ha partecipato allo sbarco in Normandia, e una donna di 100 anni che ha lavorato nello Special Operations Executive (SOE), noto come l’esercito segreto di Churchill. Il principino George ha partecipato con i suoi genitori. Suo padre, il principe di Galles, ha parlato con Alfred Littlefield, un veterano del D-day dei Royal Engineers di 101 anni, dell’importanza di preservare le storie dei veterani. William ha sorriso mentre stringeva la mano ai veterani e ha detto che era molto importante per George e la prossima generazione ascoltare le storie di coloro che hanno combattuto nella guerra per la libertà.
Una parata aerea di 23 aerei storici e attuali, tra cui un bombardiere Lancaster e le famose Red Arrows che sfrecciavano in rosso, bianco e blu, ha sorvolato la folla nel Mall e i reali che guardavano dal balcone del palazzo, concludendo le commemorazioni ufficiali di lunedì.
Sono arrivate anche le forti, ma veritiere parole del presidente americano Donald Trump: “Molti dei nostri alleati e amici celebrano l’8 maggio come Giorno della Vittoria ma noi abbiamo fatto di gran lunga più di qualsiasi altro Paese nel portare a termine la Seconda Guerra Mondiale. Con questo messaggio rinomino l’8 maggio come Giorno della Vittoria nella Seconda Guerra Mondiale e l’11 novembre come Giorno della Vittoria per la Prima Guerra Mondiale“. Trump ha voluto sottolineare che: “Nessuno è vicino a noi in termini di forza, coraggio o brillantezza militare e che negli Stati Uniti le vittorie nei due conflitti non sono state più celebrate con la giusta forza perché non abbiamo più avuto leader che sappiano farlo! Ricominceremo a festeggiare le nostre vittorie!”.