Banca centrale europea: il tetto sulle coperture dei crediti deteriorati verrà fissato in base alle specificità di ogni singola banca

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In arrivo una nuova stretta da parte della Bce sulle coperture degli Npl. La Banca centrale europea ha annunciato con un comunicato che provvederà a fissare ulteriori misure per la gestione dei crediti deteriorati. Tali norme riguarderanno il provisioning degli Npl , ovvero gli accantonamenti per la copertura dei crediti deteriorati. Secondo quanto si evince dalla nota divulgata dall’Eurotower nei giorni scorsi, “la Vigilanza bancaria della Bce si confronterà con ciascuna banca per definire le sue aspettative. Le aspettative specifiche per ciascuna banca sono basate su una indicizzazione di banche simili e sono guidate dagli attuali coefficienti dei crediti deteriorati e dai principali indicatori finanziari”.

Lo scopo è sempre quello di ridurre al minimo i rischi nell’Eurozona e ottenere uno stesso livello di copertura degli stock di Npl nel medio termine. La Banca centrale europea  ha ricordato inoltre i progressi fatti finora dagli istituti bancari per ridurre l’esposizione ai crediti deteriorati, con un coefficiente sceso dall’8% del 2014 al 4,9% del 2017. Tuttavia, l’Eurotower ha sottolineato come l’attuale livello aggregato sia ancora “troppo alto se paragonato agli standard internazionali”, perciò occorrono ulteriori sforzi da parte degli istituti per risolvere il problema.

Le banche italiane hanno accolto con favore l’approccio della Vigilanza bancaria guidata da Daniele Nouy che terrà conto delle specificità di ogni singolo istituto in modo da individuare “un percorso graduale e sostenibile” per individuare i livelli di accantonamento sui crediti deteriorati. Se viceversa fossero state proposte delle regole fisse, valide per tutti, le banche nazionali sarebbero state penalizzate, viste le differenze con gli altri Paesi europei per il recupero dei non performing loans. La Banca d’Italia ha espresso soddisfazione sulle nuove misure proposte dalla Bce, sottolineando che continuerà a lavorare fianco a fianco con l’Europa “per monitorare gli ulteriori progressi delle banche” su questo percorso di riduzione.

 

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