La borsa di New York ignora il terremoto politico in USA
L’assalto a Capitol Hill ha terremotato le istituzioni a Washington ma non i mercati finanziari.
Fatca: le banche italiane si adeguano all’Agenzia delle entrate americana cambio euro dollaro

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L’assalto a Capitol Hill ha terremotato le istituzioni a Washington ma non i mercati finanziari. Le Borse sono rimaste olimpicamente imperturbabili alla devastazione portata al Campidoglio dai sostenitori di Trump. All’indomani delle violenze Wall Street ha raggiunto i massimi storici. Secondo GAM Investments, sono evidentemente altre le ragioni che alimentano l’ottimismo, e tutte hanno origine nell’ultima parte dell’annus horribilis.

In marzo abbiamo vissuto giorni drammatici, spaventava la velocità del contagio di un virus ancora sconosciuto e le sue conseguenze su industria e attività commerciali. In poco meno di un mese, dal 21 febbraio al 23 marzo, l’indice S&P 500 perdeva il 35% ma da quel momento le borse avviarono un rally che ha registrato nuovi record. Nonostante la tensione negli Stati Uniti, la borsa di New York metteva a segno una delle migliori performance settimanali degli ultimi mesi. Anche i brutti dati sull’occupazione di venerdì scorso hanno dato una mano: in dicembre l’economia americana ha perso 140.000 posti di lavoro, il tasso di disoccupazione è fermo a 6,7%, crescono i timori sulla piena ripresa economica. Condizioni di debolezza che per la borsa significano, semplicemente, l’arrivo di nuovi stimoli fiscali.

Carlo Benetti, market specialist di GAM (Italia) SGR S.p.A, spiega che “le invarianti che condizioneranno i mercati nel 2021 sono le stesse che hanno caratterizzato la parte finale del 2020. I tassi a breve termine resteranno ancora bassi, le azioni e le attività più rischiose restano preferibili alle obbligazioni governative e, a maggior ragione, alla liquidità. Se le campagne di somministrazione del vaccino proseguiranno senza sorprese, troveranno ulteriore forza le ragioni dell’ottimismo”. Secondo l’esperto, i primi mesi dell’anno saranno ancora sotto il segno delle notizie sul virus e sul vaccino, che costituisce il vero cambio di gioco: ha dato inizio al re-rating dei settori più penalizzati e alimenta il clima di fiducia delle imprese per il prossimo futuro.

Per quanto riguarda le misure di politica monetaria, l’intreccio malato che si è venuto a creare tra banche centrali e mercati costituisce una fragilità strutturale ma non una minaccia. Il vice presidente della Federal Reserve Richard Clarida, dopo i disordini di Capitol Hill e i dati sull’occupazione, si premurava di far sapere che gli acquisti della Fed proseguiranno senza modifiche almeno per il resto dell’anno.

Non mancano, d’altro canto, ragioni di cautela: il rally delle borse è sostenuto più dai tassi bassi e dalla liquidità che dagli utili e, soprattutto, il movimento al rialzo dei rendimenti dei Treasury a lunga scadenza registrato nei primi giorni del nuovo anno segnala nervosismo “Sarà un anno interessante, – spiega Benetti – sappiamo per certo che anche nel 2021 i mercati “fluttueranno”, non mancheranno fonti di incertezza e ci saranno correzioni, ma il vaccino, il cambio di amministrazione negli Stati Uniti e la politica monetaria, sono fattori determinanti per l’andamento dei mercati”.

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