La borsa valori italiana e le altre europee hanno cambiato varie volte direzione
Dopo l'incertezza della prima parte di seduta, con le Borse europee che hanno cambiato varie volte direzione oscillando attorno alla parità, tra gli investitori sembra prevalere l'apprensione e gli indici perdono torno, con Milano maglia nera del Vecchio Continente.
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Dopo l’incertezza della prima parte di seduta, con le Borse europee che hanno cambiato varie volte direzione oscillando attorno alla parità, tra gli investitori sembra prevalere l’apprensione e gli indici perdono terreno, con Milano maglia nera del Vecchio Continente. Dopo un’ottava di ribassi, allargano le perdite il FTSE MIB -0,95%  di Milano, il CAC 40 -0,80%  di Parigi e il DAX 40 -0,89%  di Francoforte,sebbene l’indice Ifo che misura la fiducia delle imprese tedesche sia rimasto stabile a 85,7 punti a settembre. Calano anche l’IBEX 35 -0,86%  di Madrid, l’AEX -0,83%  di Amsterdam e il FTSE 100 -0,74%  di Londra. Sul fronte asiatico da segnalare il Nikkei che sale dello 0,85%, mentre la Cina viaggia in rosso con Hong Kong che lascia sul terreno l’1,3%.

Sui mercati resta l’apprensione per l’andamento dell’economia e per le ricadute della politica monetaria, con gli investitori che temono tassi più alti e più a lungo. Gli occhi sono quindi puntati sull’audizione della presidente della Bce, Christine Lagarde, che al Parlamento europeo potrebbe dare ulteriori indicazioni in materia di politica monetaria. In questo contesto la scorsa settimana le banche centrali della Svizzera e del Regno Unito hanno lasciato invariati i tassi, mentre quella della Norvegia li ha alzati di un quarto di punto. Venerdì è poi toccato alla Bank of Japan che ha confermato la posizione ultra accomodante, segnalando di non avere fretta di ritirare gli stimoli all’economia.

A pesare anche la performace di Evergrande, il primo gruppo immobiliare in Cina zavorrato da circa 300 miliardi di dollari di debiti, e che è arrivato a cedere il 24%, dopo che la società ha annunciato di non essere in grado di emettere nuovi bond a causa di un’indagine in corso su una delle sue controllate, Hengda Real Estate Group. Oltre alla capogruppo, cedono terreno le controllate Evergrande Nev (-20%) e Evergrande Serces (-11%) e l’intero settore degli sviluppatori di real estate, tra cui Sunac (-4,85%) e Country Garden (-5%), sempre a un passo dal default. La crisi nel settore immobiliare, che in passato ha contribuito fino a un terzo circa alla formazione del Pil cinese, ha scosso i mercati globali e le iniziative di Pechino per rafforzare il settore sembrano avere finora avuto un impatto scarso.

A pesare anche la performace di Evergrande, il primo gruppo immobiliare in Cina zavorrato da circa 300 miliardi di dollari di debiti, e che è arrivato a cedere il 24%, dopo che la società ha annunciato di non essere in grado di emettere nuovi bond a causa di un’indagine in corso su una delle sue controllate, Hengda Real Estate Group. Oltre alla capogruppo, cedono terreno le controllate Evergrande Nev (-20%) e Evergrande Serces (-11%) e l’intero settore degli sviluppatori di real estate, tra cui Sunac (-4,85%) e Country Garden (-5%), sempre a un passo dal default. La crisi nel settore immobiliare, che in passato ha contribuito fino a un terzo circa alla formazione del Pil cinese, ha scosso i mercati globali e le iniziative di Pechino per rafforzare il settore sembrano avere finora avuto un impatto scarso.

Banche in aumento, Stellantis frenata da sciopero Usa

Sul Ftse Mib andamento positivo per il comparto bancario dopo che il governo avrebbe trovato un accordo in merito alle modifiche da applicare alla tassa sugli extraprofitti bancari. Tra le migliori Bper Banca +1,11% , Banco Bpm +1,83%  e Banca Monte Paschi Siena +1,43% . Negativa Stellantis -1,78% , lo sciopero in Usa si è allargato coinvolgendo 20 centri di distribuzione dei pezzi di ricambio. Acquisti su Saipem -0,10% . Sotto i riflettori anche Anima Holding +3,11%  : secondo indiscrezioni di stampa Crédit Agricole, attraverso Amundi, sarebbe tentata dal riaprire il dossier della società.

Spread stabile sopra 180 punti, sale rendimento decennale

Andamento poco mosso per lo spread tra BTp e Bund. Il differenziale di rendimento tra il BTp decennale benchmark (Isin IT0005518128) e il titolo tedesco di pari durata si attesta a 184 punti, stabile rispetto al closing di venerdì scorso. Sale leggermente, invece, il rendimento del BTp decennale benchmark che si attesta al 4,59%, dal 4,58% del riferimento dello scorso venerdì.

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