La Cassa nazionale di previdenza e assistenza dei dottori commercialisti stanzia 2 milioni per la formazione
La cassa dottori commercialisti supporta nel concreto l'apprendimento degli iscritti, con un'attenzione particolare ai giovani, per far sì che possano ottemperare agli obblighi della formazione continua, favorendo la crescita professionale e l'acquisizione di nuove competenze.
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La cassa dottori commercialisti supporta nel concreto l’apprendimento degli iscritti, con un’attenzione particolare ai giovani, per far sì che possano ottemperare agli obblighi della formazione continua, favorendo la crescita professionale e l’acquisizione di nuove competenze.

Con questo intento la Cassa dottori commercialisti (Cdc) nel 2024 ha stanziato globalmente 2 milioni di euro.


    Le sfide legate alla transizione digitale ed ecologica, recita una nota dell’Ente di previdenza privato, “richiedono un elevato grado di competenze, come sottolineato anche nell’VIII Rapporto sulle libere professioni, elaborato da Confprofessioni, dove si evidenzia l’importanza dell’accrescimento delle abilità specialistiche nella libera professione, sempre più motore complementare per la crescita dell’intero sistema Paese”.
    Per l’erogazione dei contributi – da richiedere entro il 28 febbraio 2025 – nei confronti degli associati che abbiano frequentato corsi e attività idonee al riconoscimento dei crediti formativi professionali per il 2023, è necessario che il costo complessivo sostenuto e documentato sia di importo pari o superiore a 200 euro al netto dell’Iva; la somma concessa “è pari al 50% del costo dell’attività” svolta, e “l’importo equivale, invece, al 100% per gli under 35”, con una quota massima erogabile di 1.000 euro.
    Le istanze, precisa la Cdc, non saranno più gestite tramite “bando”, e ciò permetterà all’Ente di gestire singolarmente le richieste, liquidandole, senza dover attendere la graduatoria finale.
    Per il presidente della Cassa Stefano Distilli, “in un contesto sempre più competitivo, ampliare le proprie competenze in linea con le esigenze della domanda, è fondamentale per rinnovare la professione e per avere un ruolo sempre più strategico tra impresa e mercato.

Per rispondere a questa necessità, sono state ampliate le tipologie dei corsi/attività formative ammesse al contributo”, chiosa.

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