La Cina entra in punta di piedi nell’azionariato di Intesa Sanpaolo
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Secondo una comunicazione odierna, infatti, la People’s bank of China – l’istituto centrale cinese –  ha dichiarato di detenere il 2,005% di Ca’ de Sass. Lo stesso istituto annovera tra gli investitori stranieri società come Blackrock (4,9%) eNorges Bank (2,09%). Ai valori borsistici si tratta di un investimento di circa un miliardo.

L’ultimo investimento non è altro che l’ultima mossa di una dinamica in atto dal 2012, quando i capitali cinesi iniziarono a riversarsi in tutta Europa. In quel periodo il totale degli investimenti diretti ammontava a soli 6 miliardi di euro, meno degli investimenti di nazioni come l’Islanda o la Nigeria. Ma alla fine del 2012 gli investimenti cinesi nell’Ue si erano già più che quadruplicati. E l’anno scorso la Cina si è focalizzata sulle società italiane, su cui gli investimenti cinesi non sono lontani dal valore di 10 miliardi. Oltre alle varie blue chip nei settori dell’energia e delle infrastrutture, per quanto riguarda la finanza, la Cina ha investito anche un 2% in Generali e poi in Mediobanca.

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