La commissione nazionale per le società e la Borsa vieta le vendite allo scoperto

Consob segnala quattro società non autorizzate a operare in Italia Negli ultimi 15 giorni in borsa le cose sono notevolmente peggiorate, come era logico che fosse perché se c’è una cosa che penalizza i mercati finanziari è l’incertezza. Ci può essere maggiore incertezza di questa? Bastava sentire una delle centinaia di dichiarazioni fatte dai virologi e dai ricercatori per rendersi conto che le cose non potevano migliorare, semmai aggravarsi, per la salute e l’economia. Chiudere la Borsa mi sembrava urgente farlo già il 25 febbraio, ma la risposta del Mef (Ministero dell’Economia e delle Finanze) arrivata solo il 9 marzo ore 15,50 appariva piuttosto critica nei confronti di tutti coloro che avevano chiesto la chiusura di Piazza Affari. Un rosso continuo con perdite che hanno ormai  superato i cento miliardi di euro ( 68 miliardi ieri, mai così tanto nella storia in una sola giornata) si sono convinti che era giunto, anzi ampiamente superato, il momento di chiudere i mercati non solo in Italia, visto che si tratta di pandemia come ha comunicato l’Oms, ma in tutta Europa. Lo dimostrano le perdite di ieri a Londra (-9,81%) a Francoforte (12,21%) a Parigi (12,28%) per un totale di circa 825 miliardi di euro.  Il comunicato, dicevamo, sembrava rimproverare tutti questi sprovveduti, che avevano chiesto la chiusura. Eccolo. “La Consob – riporta il comunicato del Mef – ha chiarito le motivazioni alla base della necessità di mantenere l’operatività dei mercati azionari ed ha evidenziato i rischi che comporterebbe l’interruzione di tale operatività. Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ribadisce la fiducia nell’operato e nelle scelte della Commissione e continua a monitorare con attenzione l’evolversi della situazione”. E sulle pagine di Economia del Corriere della Sera viene ribadito, a chi non lo avesse ancora capito, che la Borsa è un “servizio essenziale” e non chiuderà. Tanto “che l’Esma, l’associazione delle 27 Consob europee, ha invitato tutti i partecipanti al mercato finanziario, comprese le società di infrastruttura (come le Borse) che devono essere pronte ad applicare piani di emergenza, comprese le misure per garantire la continuità delle operazioni”. Che la Borsa sia un servizio essenziale sarà anche vero ma in condizione di normalità e questa mi pare che siamo tutti d’accordo è una situazione di eccezionale gravità. Poi non vedo quali possano essere questi rischi e comunque seppure ci dovessero essere sarebbero certamente minori di quelli che stanno correndo i risparmiatori che hanno investito in Borsa. Si avvantaggiano gli speculatori.

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