La domanda di gas resisterà fino al 2030, poi inizierà un calo più marcato
Fino al 2030 gli operatori del gas regolamentati affronteranno una riduzione limitata, e solo graduale, della domanda residenziale e industriale.
putin

Ancora nessun commento

Fino al 2030 gli operatori del gas regolamentati affronteranno una riduzione limitata, e solo graduale, della domanda residenziale e industriale. La materia prima continuerà a svolgere un ruolo fondamentale nel bilanciamento dei mercati energetici, nonostante gli sforzi dei governi per sostituire il gas nella produzione di energia elettrica. I quadri normativi, poi, resteranno favorevoli in tutte le giurisdizioni, e questo dovrebbe sostenere flussi di cassa sani e prevedibili per gli operatori di rete fino al 2027.

“Il calo marcato della domanda arriverà dopo il 2030, e potrebbe aumentare il rischio d’impresa“, rivela S&P, “rendendo la riduzione della leva finanziaria sempre più importante per il mantenimento del merito di credito”. Al termine del periodo regolatorio, inoltre, gli operatori potrebbero trovarsi di fronte a un maggiore rischio di revisione normativa, a seconda dell’evoluzione della transizione energetica. “I pericoli legati agli stranded asset per le reti del gas potrebbero essere ridotti da una crescita dei gas verdi – si legge nello studio – ma è improbabile che gli investimenti e la relativa regolamentazione si concretizzino in questo decennio”. 

La situazione in Italia

Quanto all’Italia, S&P spiega che la decarbonizzazione richiederà più tempo che in altre Paesi. Per l’agenzia la domanda di gas dovrebbe restare quasi piatta fino al 2030, dato che riflette la resilienza della domanda residenziale e industriale, a causa del basso tasso di rinnovamento degli edifici e della lenta elettrificazione dell’industria pesante. “L’obiettivo principale del piano energetico nazionale, comunque, resta la riduzione dei combustibili fossili nel mix energetico e l’aumento delle rinnovabili al 30% del consumo totale lordo di energia nel 2030″, chiarisce il report. 

Sul fronte degli operatori del gas italiani, infine, S&P rivela che sono relativamente al riparo dalle conseguenze dirette della crisi energetica. “L’impatto principale delle misure governative provocherà oscillazioni del capitale circolante: saranno dovute a obiettivi di stoccaggio del gas più elevati, ai pagamenti ritardati da parte dei clienti e alla riduzione dell’imposta sul valore aggiunto del gas, ma dovrebbero parzialmente riassorbirsi”.

Facebook
Twitter
LinkedIn
Pinterest
Reddit
Tumblr
Telegram
WhatsApp
Print
Email

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

ALTRI ARTICOLI

Più di 4 milioni i cittadini che vivono nei Comuni senza credito ne finanza

L’assenza di sportelli bancari sul territorio e l’abbandono da parte delle banche delle zone più periferiche è un problema per le persone, per i professionisti, per i risparmiatori, ma anche per le imprese: perché un minor numero di banche e di filiali, si traduce, concretamente, anche in meno credito, con conseguenze facilmente immaginabili sull’economia, sugli investimenti, sulla crescita.

Leggi »