La fusione tra Fiat Chrysler Automobiles e il gruppo Peugeot procede senza intoppi
Oggi è stata svelata la composizione del consiglio di amministrazione di Stellantis, la nuova società risultante dalla unione tra FCA e PSA, e anche le questioni dell'antitrust europeo sembrano risolvibili.
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Oggi è stata svelata la composizione del consiglio di amministrazione di Stellantis, la nuova società risultante dalla unione tra FCA e PSA, e anche le questioni dell’antitrust europeo sembrano risolvibili. Le due case hanno infatti offerto concessioni all’autorità per risolvere la questione della posizione dominante nel segmento LCV (veicoli commerciali leggeri) e ottenere così il via libera. Non sono stati specificati gli impegni presi, ma alcune indiscrezioni di stampa suggeriscono che le due società sarebbero disposte a concedere ai concorrenti l’utilizzo della loro rete post-vendita. Inoltre PSA si sarebbe impegnata ad aumentare la quota di veicoli a marchio Toyota, attualmente prodotti dalla joint venture già esistente fra le due. Se effettivamente la proposta venisse accettata, si eviterebbe la cessione di una parte del business, ipotesi decisamente più impattante, considerando che il business LCV genera margini superiori alla media. Ora l’attenzione si sposta sulle sinergie, che secondo alcuni analisti saranno interessanti sotto la guida di Carlos Tavares, nominato amministratore delegato.


11 membri nel board di Stellantis
Come previsto nell’accordo, annunciato il 18 dicembre 2019, il consiglio di amministrazione di Stellantis sarà composto da 11 membri, con la maggioranza degli amministratori non esecutivi che saranno indipendenti. Tra questi compare anche il nome di Andrea Agnelli. “Gli amministratori indipendenti hanno background professionali differenti e portano significative prospettive ed esperienze di rilevanza per l’azienda – precisano le due società – (…) supporteranno Stellantis nel valorizzare appieno i suoi punti di forza e competenze distintive in una nuova era della mobilità, con l’obiettivo di creare valore superiore per tutti gli stakeholder”.

Fca e il suo azionista di riferimento Exor hanno nominato 5 membri, tra cui John Elkann in qualità di presidente. PSA e due dei suoi azionisti di riferimento EPF/FFP e BPIfrance hanno nominato altri 5 membri, tra cui Robert Peugeot come amministratore senior indipendente e Henri de Castries come vice presidente. Anche Carlos Tavares, amministratore delegato di Stellantis, sarà membro del consiglio di amministrazione. Il completamento della combinazione proposta dovrebbe avvenire entro la fine del primo trimestre 2021, soggetto alle condizioni di closing previste nell’accordo.


Il parere degli analisti
“L’attenzione si sposta ora sulle sinergie – commentano gli analisti di Equita – che riteniamo visibili sotto la guida di Tavares che vanta già un brillante track record con Opel”. La sim milanese ha così alzato del 35% la sua stima sulle sinergie, previste ora a oltre 5 miliardi di euro. Anche la struttura finanziaria di Stellantis appare solida: “Non per niente – proseguono da Equita – è prevista anche l’opzione per altri dividendi, 0,5 miliardi a testa ante fusione o 1 miliardo post fusione”. Alla luce di queste considerazioni, Equita conferma su Fca il rating Buy (acquistare) con target price a 15,1 euro, escluso il potenziale upside per il rilancio di Maserati, ipotizzabile nel medio termine. Il suo giudizio positivo riflette anche l’opportunità derivante dalla tecnologia di PSA, che colma il ritardo nei veicoli elettrici/ibridi. Inoltre, il mercato auto sta progressivamente migliorando dai minimi del secondo trimestre (ad esclusione del Sud America), aiutato da incentivi fiscali a macchia di leopardo. “A prescindere dallo scenario macro (comunque da monitorare) è una delle poche aggregazioni europee con forte valenza industriale”, concludono da Equita.


Fca dovrà pagare sanzione da 9,5 mln dollari per chiudere indagine su emissioni
Intanto dall’altra parte dell’Oceano è giunta la notizia che Fca ha raggiunto un accordo con la U.S. Securities and Exchange Commission, la Consob americana, per chiudere l’inchiesta sulle emissioni risalente a inizio 2016. L’intesa prevede il pagamento di una sanzione di 9,5 milioni di dollari. Lo ha confermato la stessa Fca, senza commentare questa multa derivante dallo scandalo delle emissioni inquinanti dei motori diesel.

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