La gente non sa niente di Hiv
La gente non sa che se sei in terapia da Hiv stai bene, puoi vivere una vita normale e non rischi di attaccare il virus a nessuno.
donne e hiv

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La gente non sa che se sei in terapia da Hiv stai bene, puoi vivere una vita normale e non rischi di attaccare il virus a nessuno. Puoi anche avere rapporti sessuali non protetti, senza contagiare il partner. Dovrebbe essere detto ovunque: chi assume farmaci, non è infettivo. Come se fosse una scoperta sensazionale, una notizia da prima pagina“. Antonella quasi lo urla, per farsi sentire, per sfogarsi. Perché Antonella è sieropositiva, ma non ne può parlare apertamente. Non se la sente nemmeno di rivelarci il suo vero nome. Già si immagina le reazioni: “te la sarai cercata“, “chissà con chi (o con quanti) sei andata a letto“, “a frequentare le cattive compagnie…“.

Tuo zio ha 60 anni e ha il diabete di tipo 2. Ne discute con tranquillità e magari vi terrà pure aggiornati sull’andamento della sua glicemia. Eppure lo sa anche lui che la malattia è una diretta conseguenza della sua alimentazione piena di grassi e zuccheri. Al tuo vicino di casa invece è stato diagnosticato un enfisema polmonare. Poverino, deve fare attenzione. Perché sì, ok, gli è venuto per colpa di tutte le sigarette che ha fumato, ma insomma, ora sta male e deve essere aiutato. Loro non se la sono davvero cercata: è stato un incidente, un problema che può capitare. Se  invece contrai l’Hiv, risulti sporco, un untore, una persona da evitare.

Oggi è la Giornata mondiale contro l’AIDS e ci viene a ricordare che anche se non parliamo più, e non solo in queste settimane a causa della pandemia, la Sindrome da immunodeficienza acquisita continua a esistere.  L’Istituto superiore di sanità certifica che nel 2018 sono stati diagnosticati 2.847 nuovi casi di Hiv e 661 di AIDS. Conosci la differenza? Il primo è il virus che provoca l’infezione: se non assumi le terapie antiretrovirali, questa è libera di progredire e di evolvere piano piano nella seconda, la malattia conclamata, che tutti ricordiamo per le migliaia di morti provocate tra la fine degli anni ’80 e l’inizio degli anni ’90. Ma torniamo ai numeri. Tra le 2mila persone sieropositive, 618 erano donne. Significa che si ammalano meno degli uomini? No. Secondo un rapporto dell’ECDC (European Center for Disease Control), la metà di loro riceve una diagnosi tardiva e in questo gruppo sono comprese soprattutto persone tra i 40 e i 50 anni di età. Come mai? La risposta oggi è soprattutto culturale: un pesante, pesantissimo stigma sociale.

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