La pensione che vorrei
Cinquecento euro sembrano pochi? I nuovi minimi saranno più bassi

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Della riforma delle pensioni se ne parla già da tempo e, negli ultimi giorni, ci sono state alcune novità, come ad esempio la possibilità sia per gli uomini che per le donne di andare in pensione prima rinunciando all’’8% dell’ assegno pensionistico. Proprio riguardo l’assegno della pensione la situazione si fa più spinosa: nelle ultime ore è emerso uno stop agli aumenti nel 2016 e, anzi, si potrebbe addirittura perdere qualcosa di quel che si percepisce.

 

Un argomento importante, quello delle pensioni, perché dopo una vita di lavoro e sacrifici è giusto avere il diritto di vivere una vecchiaia tranquilla, almeno dal punto di vista economico. Se le riforme però non aiutano, ecco che ci sono alcuni metodi da poter utilizzare per ricevere un assegno mensile più alto. Quali sono? La pensione integrativa, i fondi aperti e i fondi chiusi.

1- La pensione integrativa

Con la previdenza integrativa si costruisce nel tempo un trattamento pensionistico che è complementare al sistema obbligatorio, ed offre la possibilità di investire in diversi comparti. La persona che decide di aderire alla pensione integrativa, durante gli anni, versa dei contributi al fondo pensione che vengono investiti in strumenti finanziari e, al momento del pensionamento, l’aderente riceverà una pensione aggiuntiva rispetto alla pensione INPS.

 

2- I fondi aperti

Questi fondi pensione aperti (FPA) sono creati da banche, assicurazioni, Sgr, Sim e poi sono collocati presso il pubblico. Possono accedere a questi fondi i liberi professionisti, i lavoratori dipendenti e i lavoratori autonomi. Sono due le tipologie di adesione: individuale o collettiva, quest’ultima se c’è un accordo tra il lavoratore e l’azienda.

 

3- I fondi chiusi

I fondi pensioni chiusi sono istituiti sulla base di accordi tra le organizzazioni sindacali e quelle imprenditoriali di determinati settori. Questi fondi sono alimentati dal TFR (Trattamento di Fine Rapporto) e il suo importo finale dipende da quanto versato negli anni e dai relativi rendimenti.

 

Tre soluzioni flessibili, convenienti e dai costi contenuti, per aumentare il proprio assegno una volta raggiunta l’età del pensionamento, in attesa che il governo avvii la riforma delle pensioni di cui si parla, ormai, da mesi.

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