Nel commentare le polemiche sul decreto salva banche e la tragedia di migliaia di risparmiatori italiani che hanno visto andare in fumo i risparmi di una vita Luigi Abete, presidente di FeBAF, Federazione Banche Assicurazioni e Finanza e presidente Gruppo Bnl, nel corso dell’intervista con Sebastiano Barisoni a Focus Economia su Radio 24, si è così espresso:
“Secondo me un intervento pubblico è doveroso non soltanto per un motivo umanitario, ma perché il passaggio da una cultura in cui non c’era rischio, ad una cultura in cui il rischio, come giusto che sia esiste, è cosi improvviso che per questi risparmiatori si è creata una situazione simile a quella degli esodati.
Riguardo ai prodotti venduti Luigi Abete ha affermato che “è possibile che questi prodotti siano stati venduti prima dell’applicazione della MIFID. E quindi andrebbe visto prodotto per prodotto, con la MIFID questo non è più possibile, prima della MIFID questo non doveva accadere, però se mi dice di mettere la mano sul fuoco per tutte le situazioni, starei molto attento”.
Ancora:
“Se si fosse potuto intervenire con il fondo esistente di tutela dei depositi, cosa che era stata prevista e che è stata impedita dall’UE, certamente l’investimento per banche sarebbe stato minore e non ci sarebbe stato alcun onere per gli obbligazionisti, bisognava purtroppo obbligare l’Unione europea a prendere una posizione formale e non soltanto informale”